Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi

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      124 STORIA FIORENTINA. ' [1529]e gli diede tante granatate, che fu costretto di cacciarsi, benché vecchio, a correre col mantello e col cappuccio di bel
      mezzo giorno : e sebbene io so che questi e alcuni altri somiglianti avevano, o tutti, o la maggior parte, buon animo verso la libertà, e facevano quello che facevano, credendo di far bene; io so anche, che in una repubblica non barbara, non che bene ordinata, non si debbono permettere nè tollerare, anzi severissimamente punire e gastigare cotali soprusi e così fatte insolenze, le quali potettero forse cagionare alcun bene che io non so, ma elle certo furon cagione di molti mali. In questa deliberazione fu, come le più volte nelle cose importantissime accade, lodato sommissimamente da molti, e da molti sommissimamente biasimato il gonfaloniere. I lodatori fra l'altre cose dicevano, che se Piero Soderini avesse nel dodici cotale animo avuto, la repubblica perduta non si sarebbe; i biasimatori, che Francesco si metteva a troppo grande e pericoloso rischio, e come il Soderino essere stato troppo dolce e troppo rispettivo, cosi il Carduccio essere troppo aspro e troppo risoluto, riprendevano;1 ma egli quasi non udisse, o udendo non curasse quello che di lui si dicesse la brigata, intentissimo a tutte le cose necessarie, e soprattutto a fornire la fortificazione di San Miniato, pensò come dovesse fare per potere intrattenere Oranges, tantoché, forniti i ripari, si mettesse la guardia al Monte.
      XXIV. Il quale Oranges, partitosi dal Bastardo, e avendo preso Galatrona, Cennina, la Torre e alcune altre terricciuole di Valdambra, si trovava a'ventiquattro in Montevarchi : e perchè Francesco Marucelli, suo cognoscente in Francia, era ito come amico (chiamato però da lui) a vicitarlo, giudicò il gonfaloniere, che fosse a proposito mandargli un ambasciadore pubblico con alcun presente, il quale andasse veggendo il campo, e, senza restringersi a particolare nessuno, stésse sempre in su' generali ; e cosi fu mandato il Rosso de' Buon-delmonti, il quale vi trovò Baccio Valori commessario generale del papa. Il principe, o perchè l'intendesse cosi, o perchè nel vero non voleva bene a Clemente, o per qualche altro fine e intendimento suo, diceva pubblicamente, che i Fioren-
      1 Male li stampati, rispondevano.


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Storia fiorentina (volume 9)
di Benedetto Varchi
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 464

   

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