Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi
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dini, il quale s'usci di Pisa rinvolto in una coltrice, e con lui se n' andò Gherardo Bartolini, perciocché, avendo questi due tratto secondo l'usanza antica le sorti virgiliane, era venuto per caso quel verso del terzo libro dell' Eneide:
He ti fuge crudele» terrai, fuge litus avarum.
Onde Luigi, il quale era superstizioso, e Gherardo cauto e pauroso, presero partito d'andarsene a Lucca. Similmente il Gobbo de' Pandolfini, il quale era tutto spirito, non avendo potuto ottener licenza di starsi in Pisa senza pregiudizio, ancoraché avesse pagato dugento fiorini, per fuggire la mala parata, se ne fece portar fuora rinvolto in una coltrice. Tutti quelli i quali erano in Firenze della nazione spagnuola, dove sempre per cagioni di loro mercanzie e traffichi ne stanno molti, furono racchiusi in una casa medesima, e ordinato uno che gli dovesse guardare e provvedere di tutte le cose che volessero, diligentemente e amorevolmente, non gli lasciando però favellare con alcuno di sospetto, nò scrivere se non quello che a loro private faccende s'appartenesse; e un altro, il quale pigliasse tutte le lettere a loro indiritte, e tutti i loro negozi mercantili, secondochè da loro commesso gli fosse, o facesse o eseguisse.
XXXIV. De' Fiorentini la maggior parte ricoveraronsi in Lucca, e quivi standosi di mezzo senza aiutare nè disaiutare o la patria o '1 papa, se non forse segretamente, non incorrevano in pregiudizio nessuno. I primi e principali furono: Ruberto Acciaiuoli, il quale se n' andò poi a Volterra; Domenico Ca-nigiani, il quale si trasferì in Bologna; Palla Rucellai, il quale andò a Pietrasanta; Giovanfrancesco Ridolfl, Federigo Gondi, Antonio da Sommaia, messer Niccolò di Giovanfrancesco de' Nobili dottor di leggi, Alessandro e Luigi di Giuliano Capponi e Calandro Calandri. Filippo Strozzi partitosi di Francia, se n' andò, mentre v' era l'imperadore, a Genova, dove avendo favellato una sera di segreto con Alessandro de'Medici, dicendo di volere andare a' bagni per procurare la sua indisposizione, essendo sempre da catarro infestato, se n' era ito a Lucca, nel qual luogo era medesimamente Lorenzo Ridolfi suo genero, e di quivi a poco, essendo egli gravemente ma-
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