Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi
166 STORIA FIORENTINA. ' [1529]calende di gennaio, nondimeno s'era fatto per legge, che il gonfaloniere nuovo, tosto che fosse eletto, non potesse dimorare nelle sue case private, ma dovesse risedere nel palazzo pubblico sotto la camera 'del gonfaloniere, e potesse intervenire colla Signoria, dopo il Proposto, nelle deliberazioni, ma non già rendere partito. Furono creati ancora i nuovi Dieci di libertà e pace, i quali entrarono a' dieci di dicembre, e furono questi: Alessandro Segni, Niccolò Guicciardini, Alfonso Strozzi, Giovanni Rinuccini, Andreuolo Niccolini, Lorenzo Martelli, Alesso Baldovinetti, Andrea Tedaldi, Piero Ambruogi e Francesco Buonagrazia; il quale dicono alcuni che fu casso per non aver voluto concorrere colla setta del gonfaloniere; ma io, non lo trovando in alcuna scrittura pubblica o autentica, non posso e non debbo affermarlo.
LUI. Il signore Stefano Colonna per accrescere la gloria e la fama la quale egli in sulla guerra acquistata s'aveva, o per acquistarsi la grazia e la benevolenza de' Fiorentini, siccome egli fece, o per ristorare il danno e la perdita della Lastra, o per essere a ciò dal gonfaloniere sollecitato, per mostrare che a' Fiorentini bastava 1' animo non solo di difendersi da'nemici, ma d'offendergli; deliberò di volere assaltare il campo in questo modo e con quest' ordine, il quale fu giudiziosamente pensato, e, quanto a lui, valorosamente eseguito. Egli, conferito il suo disegno con Malatesta, il quale dicono che da principio lo contraddiceva, ordinò d' uscire una notte con cinquecento fanti, cento archibusieri e gli altri quattrocento tutti in corsaletto, nè con altr'arme che alabarde e partigianoni, e ciascuno sopra il corsaletto portasse, perchè si riconoscessono da' nimici, una camicia bianca; e con questa gente, alla quale s' aggiunse una banda della milizia, la quale fu il gonfalone dell'Unicorno, del quale era capitano Alamanno de' Pazzi, s'affrontassero più chetamente che si potesse i nemici : e perchè egli aveva particolar nimistà col signore Sciarra Colonna, o per qualsivoglia altra cagione, disegnò di cominciare l'affronto da Santa Margherita a Montici, dove era, come dicemmo, l'alloggiamento suo, con ordine, che quando il signor Mario Orsino, il quale per questo effetto doveva stare vigilante in sul bastione di San Fran-
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