Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi
178 STORIA FIORENTINA. ' [1529]lettere a doversene tostamente ritornare in Lamagna, si per cagione delle bisogne luterane (avendo i Protestanti fatto quella lega che si disse nel libro precedente cogli Svizzeri) e si per altri suoi particolari interessi. Secondariamente, egli non poteva sostenere la spesa, la quale egli faceva grossis-sima, ancoraché Clemente, non ostante la convenzione che la guerra si dovesse fare a spese comuni, non solo pagasse egli tutto l'esercito, dando a Oranges sessantamila1 fiorini ogni mese, ma gli convenisse talvolta sovvenire ancora lui medesimo; al che s'aggiugneva, che le cose d'Italia non gli erano di quella agevolezza riuscite, la quale egli, o da sè o persuaso da altri, s'era pensato. Per queste, o per altre più vere cagioni, si piegò alla fine, ancoraché duro gli paresse e ostico molto, a volere acconsentire di render Milano ; e perchè la bisogna procedesse con maggior reputazione sua, fece alle preghiere e intercessioni del papa un salvocondotto al duca, eh' egli potesse sicurissimamente andare a Bologna a giustificarsi. Il duca colla parola de' Vineziani si trasferi subitamente alla presenza di Cesare, e dopo eh' ebbe umilmente ringraziato Sua Maestà che gli avesse fatto abilità di potersi giustificare al cospetto suo, gli gittò riverentemente il salvocondotto dinanzi a'piedi, dicendo, che liberamente lo rinunciavate soggiunse, che avendo a fare con un principe non meno giusto che grande, non voleva per tutte le cose fatte da lui, innan-zichè dal marchese di Pescara fosse stato racchiuso e assediato nel castello, altra sicurtà che la propria innocenza sua. E brevemente, procurando ciò con istanza grandissima il papa, e per li molti e gran presenti donati dal duca a' principali della corte, i quali però poi pagarono a molti doppi i miseri popoli, si conchiuse alli ventitré di dicembre, che lo imperadore dovesse dare allo Sforza /' investitura dello Stato di Milano, e lo Sforza dovesse pagare allo imperadore novecentomila ducati, la metà per tutto V anno presente, ed il restante fra dieci anni, ciascun anno quella rata e porzione che toccava; riserbandosi Cesare in pegno e per sua sicurtà maggiore, infino-
* Lo stampato tettantamila.
3 Gli stampati e il MS. P. ringraziava.Ho messo secondo il Cod. Riccard.
citato.
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