Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi
fi 529]LIBRO DECIMO.
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che fussono pagati tutti i danari del primo anno, la cittą di Como ed il castello di Milano. Il che fatto, Y imperadore, il quale non poteva far cosa pił grata a' Viniziani e a tutta Italia di questa, fu con infinite e sommissime lodi alzato fino al cielo; e di gią aveva dato ordine a riquisizione di Clemente, che i lanzi nuovi e le genti di Lombardia si dovessono condurre con maggior copia d'artiglierie, cavandole di Lodi, di Cremona e di Milano, e pił tosto che si potesse, sotto Firenze.
LXII. Nel medesimo giorno, dopo lungo ma segreto fin allora trattamento, s'accordarono ancora i Viniziani mediante l'industria e diligenza dell'ambasciadore loro appresso il pontefice, il quale era sier Gasparo Contarini (perchč cosģ nelle pubbliche scritture nomina tutti i suoi gentiluomini la / repubblica di Vinegia), uomo e quanto alla dottrina e quanto alla vita piuttosto divino che umano. Le condizioni furono queste : Che dovessono restituire al papa di presente Cervia e Ravenna, cosa che non si pensava (preso argomento dalle loro parole medesime) che dovessono mai fare, e a Cesare per tutto gennaio tutto quello che possedevano nel Regno, e di piłglipagassono il restante, cioč dugentomila ducati, i quali Cesare pretendeva che gli dovessono per V ultima capitolazione fatta tra loro, centoventicinquemila tra un mese, e degli altri, venticinquemila per ciascun anno. Convennero ancora, che si perdonasse al conte Brunoro da Gambara, e che questa non fosse lega semplice e temporale, ma difensiva e perpetua con tutti gli Stati d'Italia, nella quale s'inchiudeva ancora il duca d' Urbino, per lo essere egli aderente e in protezione della repubblica viniziana. Mandarono non molto di poi a Bologna, con magnificenza e superbia viniziana, una orrevole e pomposissima ambasceria di quattro nobili viniziani, i quali furono, messer Luigi Mocenigo, messer Luigi Gra-denigo, messer Marco Dandolo e messer Lorenzo Bragadino. Cotal fine ebbe quella tanto famosa e potentissima lega d'Er-rigo VIII serenissimo re d'Inghilterra, di Francesco I re di Francia, della Santitą di papa Clemente VII, de' clarissimi signori Viniziani, di Francesco Maria Sforza duca di Milano, della repubblica fiorentina e d'Alfonso duca di Ferrara, contra le forze di Carlo d'Austria solo, della quale essendone ca-%
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