Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi

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      [1529-1530] libro undecimo. -215
      gione, perduto; di poi, come persona di poca levatura, chiamò una mattina in Santa Maria del Fiore testimoni, e rinunziò pubblicamente Fra Girolamo, e in segno che lo rifiutava e non gli credeva più, avendolo per baro e giuntatore, arse i libri delle sue prediche; e poco dopo avendo rinnegato Fra Girolamo, rinnegò la patria che 1* aveva fatto suo cittadino, e se ne fuggi nascosamente da' nimici, i quali avevano più volte levato la voce, che volevano fare la batteria e dar l'assalto a Firenze: la qual cosa allora, essendo tanto apparecchio d'artiglierie sì vicino alla terra, si teneva per certa, e massimamente essendosi divulgato che il papa, perchè si tentasse la forza, aveva gran somma di danari mandata nel campo : e per questo rispetto si cominciò il bastione di dentro, ed il cavaliere fuori della porta al Prato, sopra '1 quale si piantarono con gran sollecitudine un cannone e due mezzi cannoni.
      XIV. Aveva avuto e aveva Malatesta desiderio incredibile d'esser ricondotto con titolo di capitano generale, e che gli fosse dato il bastone, e, come astutissimo ch'egli era, avendo in non molto tempo conosciuto gli umori di Firenze, per farsi grato a tutti diceva bene a' popolani della libertà, a' malcontenti lodava o scusava il papa, agli ambiziosi metteva innanzi uno stato di pochi, a' neutrali commendava la quiete e lo starsi di mezzo; in guisachè egli aveva ingannato, ancoraché sottilissimi, quasi tutti i cervelli fiorentini, eccetto che Francesco Carducci, come più valente e più astuto di tutti gli altri: il qual Carduccio tosto che s'usci di palazzo, fu eletto commessario in luogo del gonfalonier nuovo, affine gli paresse manco strano il cadere di si alto stato in si basso grado; e a sua contemplazione fu. fatta una legge, che chiunque fusse seduto gonfaloniere, fusse sempre della Pratica senz' altra elezione del popolo; qual legge fu dagli juomini prudenti grandemente biasimata, come quella che in non molt'anni gli faceva principi e signori della repubblica, qualunque si fossino, o buoni o* rei, e veniva io Stato a ridursi e ristringersi in picciol'numero. A' signori Dieci , intésa eh' ebbero la petizione di Malatesta, parve cosa, com' ella era, di grandissima considerazione; e quanto lo favoriva 1' esser morto il


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Storia fiorentina (volume 9)
di Benedetto Varchi
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 464

   

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