Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi

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      230 storia fiorentina. [1529-1530]prove se ne tornava al suo alloggiamento; e Amico da Vena-fro, poiché ebbe morto, con tre colpi che trasse, tre persone, fu ferito d'un archibuso nel braccio ritto, essendo uscito a scaramucciare per soccorrere i suoi, tutto arsiccio, perchè nel tirare a Giramonte una cannonata, s'appiccò fuoco a un bariglion di polvere, il quale n' arse parecchi, e lui abbronzò quasi tutto. Il primo giorno e la prima domenica di quaresima si fece la mattina una processione solennissima, e il di una scaramuccia grossissima a San Salvi, e si combattè in Affrico da' cavalli del Bichi aspramente, e si mescolarono in guisa, che quattro cavalli del Bichi restarono prigioni, e uno de' nemici si ruppe nel cadere una gamba. Agli otto appunto in sul mezzo giorno scaricarono i nemici tutte l'artiglierie verso Firenze, si pensò per la tornata del principe e del commessario da Bologna, e colsero in diversi luoghi senza far danno nessuno, fuori una solamente, la quale battè in terra sul canto della piazza di San Giovanni, dove era un barbiere, e levò tutto il calcagno al capitano Mancino da Pesaro, il quale era di pochi giorni passato di qua, e tagliatogli la gamba sotto il ginocchio si morì, e fu sotterrato nella Nunziata. E questa fu la prima palla di quante ne traessero, che facesse danno nessuno, la quale con un balzo solo saltò di netto tutta la piazza di San Giovanni, e rotto un muro, entrò nella bottega d'uno scarpellino sotto la scuola dove insegnava l'abbaco Giovanni del Rosso.
      XXIX. In questi stessi giorni Lodovico di Giovanfrancesco Martelli giovane di grandissimo cuore, avendo segreta nimistà con Giovanni Bandini per le cagioni che di sotto si vedranno, preso una bellissima e favorevole occasione di voler combattere, e morir bisognando per l'amor della sua città, gli mandò un cartello composto da messer Salvestro Aldobrandini, che Sgli e tutti i Fiorentini i quali si trovavano nell' esercito nemico, erano traditori della patria, e che gliele voleva provare coli' arme in mano in isteccato a corpo a corpo, concedendogli l'elezione cosi del campo, come dell'arme, o volesse a piè, o volesse a cavallo: alcuni altri dicono Lodovico aver mentito per la gola Giovanni, per aver egli detto che la milizia fiorentina era prò forma. Giovanni al quale non mancava


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Storia fiorentina (volume 9)
di Benedetto Varchi
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 464

   

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