Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi
[1529-1530] libro undecimo. 237
per la porta del soccorso cinquecento fanti; da'bastioni diSan Giorgio secento, co'quali uscirono molti giovani fiorentini ; dalla Porta Romana trecento, e parimente da quella del Prato e di San Niccolò quattrocento; de'quali ordinò, che stessero una parte ne' fossi per dar soccorso se bisognasse, e gli altri, parte andassero ad attaccare scaramucce in diversi luoghi, e parte a dar l'assalto a un cavalier nuovo, il quale con alcune trincee avevano cominciato gli Orangiani appiè della casa della Luna verso le mura tra San Giorgio e San Pier Gattolini, non lunge dal bastione di Giovanni da Turino, e messovi su due insegne per guardia, e alcune bocche di fuoco; e vedessero con ogni sforzo di pigliarlo e gettarlo a terra. La qual cosa agevolmente riuscita sarebbe; ma un soldato perugino di quegli del signore Ottaviano Signorelli, il quale era 1' anima di Malatesta, usci mezz' ora innanzi per San Pier Gattolini, e diede avviso del tutto : onde furono trovati benissimo provvisti da tutte le bande, perchè tutto '1 campo diè all' armi, e da ogni parte vennero fortissimi, e contuttociò alcuni di que' di Marzocco salirono per forza in sul cavaliere. La scaramuccia fu grossissima, e si mescolarono in guisa, che gli archibusi s' adoperarono in vece di spade. De' nostri restarono tra morti e feriti qualche cinquanta, e tra questi il capitano Lorenzo Taccini ; de' loro non si seppe cosi bene il numero, perchè il fummo dell' artiglierie dell' una parte e dell' altra non lasciava vedere ; ma bisognò che la strage fusse grande, e vi furono uccisi dimolti cavalli. Questa scaramuccia, la quale durò fin a sera, operò contrario elfetto a quello che si credette poi che avesse voluto fare il Baglione, perchè, in luogo di sbigottire i Fiorentini che non ardissono d' affrontare il campo nimico, crebbe loro animo.
XXXIII. Agli ventitré s'appiccò un' altra scaramuccia molto ben grossa fuori della Porta a San Gallo, con eguale guadagno e perdita ; ma se i Marzoccheschi non si ritiravano tosto dentro, e non fussono stati aiutati dall' artiglieria, la facevano quel giorno male; conciossiacosaché tutte quelle masnade le quali erano alloggiate alla Badia di Fiesole e per tutte quelle ville, non avendo essi ordinato chi guardarle,
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