Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi
fi 530] libro undecimo. 283
Volterra dunque venne la prima fiata sotto l'imperio de'Fiorentini l'anno 1372, perciocché l'anno 1361 fu solamente raccomandata per dieci anni alla Signoria di Firenze, e visse quietamente sotto l'imperio de' Fiorentini infino all' anno 1472, eh' ella da certi suoi cittadini per loro privati interessi fu fatta ribellare da' Fiorentini, e fu ripresa da Lorenzo de' Medici il Vecchio, il quale andò in persona a quel-l'impresa, e di nuovo ricondotta all' obbedienza del Comune di Firenze; e da quel tempo insino all'anno 1529, che la guerra venne a Firenze, si portò sempre fedelmente e amorevolmente inverso i Fiorentini ; di maniera che sentendo i Volterrani crescere il romore della guerra contra i Fiorentini, innanzichè l'esercito arrivasse a Firenze, mandarono ambasciadori alla Signoria a offerire tutte le forze loro, per quanto elle valevano, a mantenere quel reggimento che allora governava la città di Firenze; e continuamente gli tennero un ambasciadore, al quale i Volterrani scrivevano giornalmente tutto quello che accadeva quivi all' intorno, acciocché egli, oltre al rappresentare tutta la comunità di Volterra, il che pareva necessario per tutti que' casi che potevano intervenire, ragguagliasse ancora i Dieci della guerra di tutto quello che ne' luoghi intorno a Volterra avvenisse. E veggendo crescere la guerra continovamente contra la città di Firenze, ed insieme con quella il pericolo loro (perciocché l'esercito ecclesiastico ed imperiale, poich' egli era giunto alle mura di Firenze, e quivi fermatosi, aveva mandato più colonnelli per lo stato di Firenze, i quali avevano ridotto quasi tutto il dominio fiorentino all' obbedienza dell' esercito di sopra detto), i Volterrani dunque veggendo che il duca di Malfi (il quale insieme col signor Girolamo da Piombino, capitano di quaranta cavalli, era stato mandato dall'esercito imperiale al-l'impresa di Valdelsa), dopo essersi insignorito del Poggio Impe-riale, di Colle, di Poggibonzi e quasi di tutte l'altre terre di Yaldelsa, s'appressava a Volterra, e andava predando e scorrendo tutto '1 paese all' intorno; con licenza del Capitano di Volterra, il quale era Niccolò de' Nobili, fecero, per difendersi da' pericoli che soprastavano loro, un maestrato di quattro cittadini, i quali si chiamarono i Quattro della guerra, e
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