Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi
296 . storia fiorentina. [1530]sario Guidacci e co' Volterrani, e finalmente a' sette di marzo conchiusero insieme una tregua per due mesi con queste condizioni : che 1' uno non dovesse offender l'altro, e che i Volterrani dovessero pagare a Bartolo Tedaldi commessario della cittadella scudi trecento, e dargli tutte quelle vettovaglie che giornalmente bisognassero per quegli eh' erano nella fortezza, i quali le dovessino pagare il giusto prezzo, e che in Volterra non potesse venire per dette vettovaglie, se non sei provvi-gionati per volta, ma che i Fiorentini gli potessero venire a lor piacere. I quali capitoli furono sottoscritti da tutte due le parti, le quali s'obbligarono d'osservargli sotto alcune pene. Nel qual tempo ciascheduna delle parti attendeva a fortificarsi ; perchè i Volterrani fecero i cavalieri e bastioni di sopra detti, e tra gli altri quel di Castello. Laonde il commessario Tedaldi fece intendere di cittadella per un trombetto al commessario di Volterra, ch'egli non osservava i capitoli della tregua, facendo fare i bastioni in Castello, il quale negò d'aver fatto cosa alcuna contro a' capitoli di sopra detti, e che se egli se ne voleva certificare, mandasse uno dei suoi uomini a vedere quel che s'era fatto; la qual cosa il commessario Tedaldi non volle fare altrimenti, ma cominciò di nuovo a far tirare nella città assai colpi d' artiglieria e di mortai, e a fare scaramucciare di nuovo con quegli di Volterra dentro e fuori della città. Della qual cosa i Volterrani dettero subitamente avviso in campo a Bartolommeo Valori, e similmente a i loro ambasciadori che si trovavano allora in Bologna, i quali se ne dolsero col papa, che mostrò d'averlo molto per male; di maniera che disse loro, che un giorno farebbe spiantar quella cittadella a ogni modo, ma che per allora aveva ordinato a Bartolommeo Valori commessario del suo esercito, il quale in que' giorni era venuto in poste da Bologna, quel che si dovesse fare delle cose di Volterra : laddove gli ambasciadori volterrani a' tre giorni d'aprile si ritornarono tutti, e portarono con loro quel Breve il quale noi dicemmo di sopra che il papa aveva fatto loro; solamente il vescovo Maffei si rimase a San Gimignano con ampia autorità di commessario, la quale egli aveva avuto dal papa, sopra tutto il dominio fiorentino.
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