Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi

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      fi 530] libro undecimo. 303
      tani era venuto a Volterra in aiuto del Ferruccio, e con lui lasciò tre compagnie di soldati: e cosi bisognò stare tutta notte in arme.
      La mattina di poi, che furono i ventotto d'aprile, il Ferruccio messe di nuovo in ordinanza tutte le sue genti in Firenzuola insieme con i suoi cavalleggieri, i quali egli aveva fatti tutti smontar da cavallo, per combattere il resto della città ; e fece mandare un bando, che dava Volterra a sacco a' soldati, se eglino la pigliavano per forza, e confortògli oltra di questo colle parole a portarsi valorosamente. I Volterrani dall' altra parte, ancoraché tutta notte avessero fatto bastioni, e sbarrate le strade per le quali dovevano passare i soldati del Ferruccio, e messi gli certi pezzi d'artiglieria grossa ed i loro soldati alla guardia, i quali erano circa cinquecento; veggendo nondimeno che il Ferruccio con i suoi soldati veniva alla volta de' loro ripari animosamente, e tanti de' loro morti per le strade, e perduta buona parte della città, e che quei Fiorentini, i quali noi dicevamo di sopra che gli avevano messi al punto contra la fortezza, gli avevano abbandonati, fuggendosi di Volterra, invilirono; del che accorgendosi il commessario Guiducci, mandò un tamburino al Ferruccio a fargli intendere, ch'egli desiderava di parlargli, ed a pregarlo che infìnochè egli non gli parlava, l'una parte e l'altra si ritenesse dal combattere; di maniera che il Ferruccio détto la fede a Taddeo Guiducci, al capitano Giovambatista Borghesi e a tutti que' Volterrani che venissero con loro a parlargli, di non gli offendere: de' quali ne venne quattro. Giunti die furono questi sei alla presenza del Ferruccio, gli domandarono quello che voleva da loro; a cui egli rispose, che voleva la città di Volterra per la Signoria di Firenze, e che i Volterrani si rimettessero in lui liberamente. Il che avendo udito i sei di sopra detti, si ristrinsero insieme, e di poi risposero al Ferruccio, che arebbono voluto due ore di tempo per ragunare il consiglio degli uomini della terra, e farsi dare il mandato libero d'accordare. Il Ferruccio accorgendosi eh' eglino lo volevano tenere a bada insino a tanto che Fab-brizio Maramaldo, il quale era per via per soccorrere Volterra, comparisse; rispose loro, che se fra una mezz'ora non


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Storia fiorentina (volume 9)
di Benedetto Varchi
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 464

   

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