Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi

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      storia fiorentina.
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      0 fendere dall'alabarde, o trapassare dagli archibusi; e l'Orsino, seguitando sempre il Ferruccio con quel drappello di capitani, non pareva che si potesse saziare di vendicarsi. Ma poiché egli vidde che la piazza correva tutta di sangue e che
      1 corpi morti, che si trovavano a monti, non lasciavano venire innanzi i soldati, e che sempre da ogni lato comparivano nuovi e freschi nimici, rivoltosi al Ferruccio disse, essendo tutto trafelato e tutto pieno di polvere e di sudore: Signor commessario, non ci volemo noi arrendere? — No, rispose il Ferruccio, e abbassando il capo, si lanciò in un folto stuolo che veniva per offendergli : allora il capitano Goro veduto il commessario e generale in un luogo troppo pericoloso, volle pararglisi dinanzi per fargli scudo di se medesimo; ma egli borbottando, lo tirò irosamente indietro e sgridollo : onde tutti gli altri capitani e valenti soldati corsero a gara per soccorrerlo, e fecero si grande sforzo, che data e rilevata una grande strage, gli ributtarono a viva forza fuori della terra, dove si ragunarono quasi tutti i fanti e tutti i cavalli de' nimici ch'erano sparsi in diversi luoghi; perchè, circondati i Ferrucciani d'ognintorno, ne furono molti morti e molti presi, e molti si missero in fuga: il che veggendo il Ferruccio, e non volendo ancora cedere, e non potendo ritornare nella terra, si ritirò in un casotto col signor Giampagolo, vicino al castello, e quivi, ancoraché fussono tutti stracchi e trambasciati, si difesero gran pezzo. Ma veduto preso la terra, e tutti i soldati parte morti e parte feriti, parte presi e parte fuggiti, alla perfine essendo amendui, e massimamente il Ferruccio, ferito di più colpi mortali, anzi non avendo egli parte nessuna addosso la quale non fusse o ammaccata dalle picche, o forata dagli archibusi, non potendo più regger l'armi, s'arrenderono.
      CXXIH. Il Ferruccio fu prigione d'uno Spagnuolo, il quale per avere la taglia lo teneva nascoso; ma Fabbrizio volle che gli fosse condotto dinanzi, e fattolo disarmare in sulla piazza, e dicendoli tuttavia villane e ingiuriose parole, alle quali il Ferruccio rispose sempre animosamente, gii ficcò, chi dice la spada, chi dice il pugnale e chi una zagaglia, chi dice nel petto e chi nella gola, e comandò a'suoi (avendo egli detto, tu am-
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Storia fiorentina (volume 9)
di Benedetto Varchi
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 464

   

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