Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi

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      33-2 storia fiorentina. [1530]secondochè era stato promesso loro, spezzati e discordi, noce-rebbono infinitamente a se stessi e alla città. Ma eglino, che predicavano di far ciò per lo ben pubblico, non gli diedero nò migliori fatti nò migliori parole che al Verrazzano ; anzi gli dissono, che non conoscevano altra Signoria nè altro signore che Malatesta : perchè egli, veduto che non profittava cos' alcuna, andatosene malcontento alla casa di lui, lo pregò umilissimamente in nome della Signoria, che gli piacesse per salute e benefizio comune fargli partire di Santo Spirito. Ma egli, che aveva mandato a commendargli e profferir loro tutto quanto poteva, rispose che stava con que'giovani, e che non conosceva altra Signoria. E subito mandò il Guercio nel campo, e operò sì, che quella sera stessa venne Baccio Valori in Firenze in casa sua (dove disse poi egli stesso, dolendosi dell' ingratitudine di Clemente, che era stato più volte con gran pericolo e disagio segretamente); e ordinarono che la Signoria, la quale non essendo ubbidita ella, conveniva obbedire altri, ragunati gli Ottanta, creò quattro ambascia-dori per capitolare con don Ferrante con più vantaggio che si potesse, stando sempre ferme le due condizioni principali sopraddette ; e quattro altri ne creò al papa : messer Bardo Altoviti, Iacopo Gianfigliazzi, Iacopo Morelli e Lorenzo Strozzi ; e due all' imperadore : messer Galeotto Giugni e Pierfran-cesco Portinari, e per loro giovane Batista Nasi. Ma di questi sette, mutato lo Stato, non si ragionò più ; solo fu mandato a Roma con grandissima diligenza Baccio Cavalcanti per trattar della riforma del governo.
      CXXXI. La mattina di poi, che fu il giorno di San Lorenzo, andarono i quattro ambasciadori a don Ferrante, e quello stesso di fu a un pelo per capitar male la città di Firenze, conciossiacosaché una parte degli Ostinati, ancoraché Dante loro capo si fosse cansato per sospetto, essendogli stato referito che Alamanno e la parte cercavano di farlo ammazzare , s'era ragunata coli' arme in piazza per guardare il Palazzo; la qual cosa intesasi da' giovani di Santo Spirito, vi mandarono prima il Maglietta de' Rospigliosi, poi v'andò Alamanno con tutto il séguito, la maggior parte in arme bianche; e guardandosi a traverso l'uno l'altro mentre spas-
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Storia fiorentina (volume 9)
di Benedetto Varchi
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 464

   

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Verrazzano Signoria Malatesta Signoria Santo Spirito Signoria Guercio Baccio Valori Firenze Clemente Signoria Ottanta Ferrante Bardo Altoviti Iacopo Gianfigliazzi Iacopo Morelli Lorenzo Strozzi Galeotto Giugni Pierfran-cesco Portinari Batista Nasi Stato Roma Baccio Cavalcanti San Lorenzo Ferrante Firenze Ostinati Dante Alamanno Palazzo Santo Spirito Maglietta Rospigliosi Alamanno