Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi

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      [1530]libro undecimo.
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      nerà, cittadini però, o della città, insino al numero di cinquanta, e quel manco che piacesse a Nostro Signore, le quali abbiano da stare in suo potere insino sieno adempiute tutte le presenti convenzioni; e che Pisa e Volterra, e le ròcche e le fortezze loro, e così le fortezze di Livorno e altre terre e fortezze che sono all' ubbidienza del presente governo, siano ridotte in potere del governo che s'ara a stabilire da Sua Maestà.
      5° Che il signor Malatesta e 'l signore Stefano abbiano a rinunziare in mano de' magistrati il giuramento per loro in qualsivoglia modo e tempo prestato di servire essa città, e giurare in mano di monsignore Balanson gentiluomo della camera della Maestà Cesarea, di restare con quelle genti che a loro Signorie parranno nella città, infinochè siano adempiute tutte le presenti convenzioni, fino al termine de' quattro mesi soprascritti; e ogni volta che sarà loro comandato in nome di Sua Maestà, debbiano uscire colle genti della città, fatta però prima la dichiarazione che si contiene nel primo capitolo ; volendo però il signore Stefano essere libero d' andare di delta città ogni volta fosse necessitato per alcuna sua occorrenza, e restare il signore Malatesta in obbligo infino all' ultimo.
      6° Che qualunque cittadino di che grado o condizione si sia, volendo, possa andare ad abitare a Roma e in qualsivoglia luogo liberamente, e senza esser molestato in conto alcuno nè in roba, nè in persona.
      7° Che tutto il dominio e terre acquistate dal felicissimo esercito abbiano a tornare in potere della città di Firenze.
      8° Che V esercito, subito pagato che sia, s'abbia a levare e marciare fuora del dominio, e dal canto di Nostro Signore e Sua Maestà si farà ogni provvisione possibile di pagare detto esercito; e quando non si possa levare fra otto dì, si promette dar vettovaglie alla città, dopo dati gli ostaggi e seguito il detto giuramento.
      9® Che Nostro Signore, suoi parenti, amici e servitori si scorderanno e perdoneranno e rimetteranno tutte l'ingiurie in qualunque modo, e useranno con loro come buoni cittadini e frategli; e Sua Santità mostrerà (come sempre ha fatto)


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Storia fiorentina (volume 9)
di Benedetto Varchi
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 464

   

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