Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi

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      [1530-1531] libro dodicesimo. 399
      non solamente confortandoli, ma sgridandoli e riprendendoli aspramente, che dovessono levare i loro eserciti d'intorno a Firenze, perchè il tenerveli era cosa ingiustissima e d'un esemplo molto cattivo; avvenne (il che dimostrerà ancora, quanto egli fosse posseditore di buona fede) che i Dieci, avendo inteso alcuna cosa di questo fatto, mandarono un tavolaccino per lui, e lo interrogarono s'egli avesse mai scritto cosa alcuna o al papa o all'imperadore, e avendo risposto di sì, gli ridomandarono quello eh' egli scritto avesse: allora egli rispose: In questo non voglio io che Vostre Signorie entrino ; basta che io ho pagato quel debito che io doveva pagare. 1 Dieci conoscendo che non v' era malizia, lo licenziarono, ridendo.
      XIX. Michelagnolo per lo essere stato egli un de' Nove della milizia, per lo aver bastionato il Monte, e armato il campanile di San Miniato, e, quello che dispiaceva più, perchè di lui s'era detto (benché falsamente, come si scrisse ne'libri precedenti ) lui aver messo innanzi, che spiantato e spianato il palazzo de' Medici, nel quale egli era fin da fanciullo stato tanto onorato da Lorenzo Vecchio e da Piero de' Medici suo figliuolo infino alle tavole loro, si dovesse fare dell'aia la Piazza de' Muli, temendo l'ira di Clemente, era stato negli ultimi giorni dell' assedio sempre sfuggiasco, e fatto 1* accordo si racchiuse nascosamente, senzachè altri il sapesse, in casa d'un suo amicissimo. Andò la famiglia degli Otto e quella del bargello, e cercarono tutte le stanze della sua casa minutissimamente più volte infino su pe'cammini e giù per gli agiamenti, e noli' avendo ritrovato, fu gran bisbiglio. Dopo molti e molti giorni, Clemente, il quale intendeva e si dilettava maravigliosamente della scultura e della pittura, commisse, essendogli uscita la stizza, che si ponesse ogni studio e si facesse ogni diligenza per rinvenirlo, e se gli facesse affermare, lui avergli perdonato e volersi servire dell'opera sua. Perchè Michelagnolo, pervenutogli ciò d'una bocca in un' altra all' orecchie, usci fuori, e più per bella paura, che per voglia ch'egli avesse di lavorare, essendo stato più e più anni ch'egli non che adoperato, non aveva veduto nè mazzuolo nè scarpegli, si pose giù, e in non gran tempo condusse e adornò la sagrestia nuova di San Lorenzo


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Storia fiorentina (volume 9)
di Benedetto Varchi
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 464

   

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