Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi

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      426 storia fiorentina. ,_1530]Carlo e di Ferdinando e di tutta la casa d'Austria, s' opponevano e in palese e in segreto a tutti i disegni e i desiderii loro; e Fra Martino, il quale per ordine del sassone elettore s'era accostato ad Augusta, andava spargendo e colla voce e con gli scritti per tutte le cittą circonvicine, il pontificato di Roma non esser altro che il regno di Anticristo e di Satanasso , dove non solo non s'osservava nč fede nč religione, ma si faceva contra ogni religione e contra ogni fede-, dove ogni di, anzi ogn' ora, si spedivano motupropri e nuove leggi contra i canoni vecchi, e fuori d' ogni equitą e giustizia: dove i figliuoli e nipoti, e altri parenti e amici de' papi, quasi fus-sono sciolti da tutte le leggi divine e umane, mettevano il papato a saccomanno, togliendo indifferentemente cosi l'onore come la roba a chiunque metteva loro bene, non avendo riguardo nessuno nč a Dio nč agli uomini : dove non s' attendeva ad altro che a sforzare con inganni o ingannare colle forze la credulitą de' poveri popoli cristiani, ora coli' autoritą delle indulgenze, ora colla concessione de'perdoni, ora col perdonare tutte le scelleraggini e fatte e fatte fare da chi che si fusse, ora colle dispense de' matrimoni, oltra le decime e F annate e tant' altre spese; le quali cose per empiere l'ingordigia del papa, del datario e di tanti ufiziali, si facevano nella spedizione d'un benefizio solo, sotto pretesto o della fabbrica di San Piero, o della guerra contra gl'Infedeli, l'ima delle quali mai non si comincerebbe, e l'altra mai non si fornirebbe. Quivi non esser cura nč pensiero alcuno nč della salute dell'anime nč del culto divino : quivi esser tanto in pregio ed in onore i vizi, quanto schernite e vilipese le virtł : quivi in far concedere a un solo molti beneficii, ancora secondo i canoni de' papisti medesimi, incompatibili, poter pił la voglia d'un garzone solo ed il favore d'una pubblica meretrice, che tutte le leggi e tutti i meriti. I cardinali, nuovo e intollerabile grado introdotto da' papisti nella Chiesa, esser ogn' altra cosa che cardinali: i vescovi fare tutti gli altri ufici da quei di vescovo in fuori : i sacerdoti, non avendo altro di sacerdoti che il nome, attendere solamente il di e la notte a banchettare e a giuocare, e a ogni altra specie di lussuria e di libidine. E dall' altro Tato colla solita arroganza e vanaglo-


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Storia fiorentina (volume 9)
di Benedetto Varchi
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 464

   

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