Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi

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      [1531] libro dodicesimo. 449
      alcuno di Collegio o d' altri magistrati, non fosse sicuro di non poter essere preso da' birri e menato in prigione.
      Tra queste cose venne a fine l'anno 1531, nel quale in Firenze, cessate le guerre di fuora, cominciarono quelle di dentro. Fu quest' anno per arroto all' altre disgrazie sterilissimo, perchè la ricolta del grano, non essendo per più mesi piovuto, fu cattivissima, e quella del vino peggiore. Ebbe ancora in Firenze dimolte malattie, le quali però, come non è alcun male senz' alcun bene, furono potissima cagione che spenta la peste, cessasse la moria.
      LXH. Nel cominciamento dell'anno 1532 partorì papa Clemente quello che egli aveva conceputo buon tempo innanzi; la qual cosa afflnechè meglio intendere si possa, è necessario che ci facciamo alquanto dalla lunga. Aveva deliberato papa Clemente, veggendo che l'imperadore gli comportava ogni cosa per tema non s'accordasse col re di Francia, e conoscendo che i cittadini di Firenze erano condotti a termine che non potevano più (volendo mantenersi in istato) dinegargli cosa alcuna, di far principe assoluto il duca Alessandro; ma avrebbe voluto, secondo il costume^uo, il quale era di gittare il sasso, come si dice, e nascondere la mano, che un altro avesse, e non egli, levato questo dado, e in somma che da'cittadini fusse venuto, e non da lui, il proporre che cosi fare si dovesse; ma perchè volendo egli levare la Signoria, magistrato tanto antico e di tanta riputazione, dubitava che alcuno de' maggiori non se gli contrapponesse, o almeno non acconsentisse, dissuadendolo da ciò, come aveva di già fatto Iacopo Salviati; scrisse a Firenze a più cittadini, per vedere dove gli trovava, che pensassero e risolvessero tra loro, e gli significassero qual modo di governo giudicassero buono per assettare e riordinare la città, e gli furono mandate alcune forme e modegli d'introdurre nuovo reggimento, delle quali non si soddisfacendo chiamò, quasi volesse recuperare alcune gioie, e far rivedere i suoi conti, Filippo Strozzi a Roma, dove, oltra Iacopo Salviati, il quale vi stava, o piuttosto v' era fatto stare per l'ordinario, e oltre l'oratore nuovo, Benedetto Buondelmonti, si trovavano per istraordinario Ruberto Pucci, Bartolommeo Lanfre-
      yabchi. — 2. 38


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Storia fiorentina (volume 9)
di Benedetto Varchi
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 464

   

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