Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi
mla canzone di claudio tolomei.
Non m'accorsi io, nè delle sue mal'arti, Anzi le diedi, per mia cortesia, Tal luogo in me, eh' ella oggi se n' appella, Senza vergogna aver, Firenze bella.
Olezzò grave a Dio ne' nostri giorni Da muover i pietosi a crudeltade, Che solo d' angherie, dazi e gravezze Sian alti i campanili, i tempi adorni, Grandi i palazzi e larghe le sue 'strade, E senza fin le pompe e le ricchezze. Le cui tante bellezze, A Francia tolte, all' Inghilterra e Francia2 Con grand' usure, et a' mie' con rapine, Senza nullo timore aver di Dio, Hanno a pagare il fio. E parata è la spada, e non è ciancia, Ch' un lungo tuon delle genti meschine ' S'ode, che insino al ciel vendetta grida; Ma solo3 nel tuo braccio ognun si fida.
Gitta dunque, signore, ormai per terra Le mura, che saran qual fragil velo,4 E non temer, perciò che teco è Cristo. Volta l'artiglieria tutta alla terra, E fa' sentir le grida fino al cielo Dell' uno e 1* altro sesso insieme misto. Fanne, signore, acquisto Nella guisa che puoi, chè chiar si vede Ch' Iddio pei gran peccati veramente Le ha chiuso gli occhi e tolto l'intelletto,
4 II MS. legge tue; ma è chiaro che il discorso non si rivolge direttamente a Firenze, e facile e sicura è la correzzione.
8 II nome di Francia pare ripetuto in questo verso per trascuratala del copista , e forse dovrebbe leggersi :
A Spegna tolta, all'Inghilterra e Francia.
5 II MS. Ma tol, così da noi mutato per ridarre il verso alla giusti misura.
* Il secondo e il quinto verso di ciascuna strofa rimano insieme: p«6 a#è falsa lezione del MS. che ha vetro, abbiamo sostituito la vera, che li f» ihnanzi d* se medesima.
| |
Firenze Dio Sian Grandi A Francia Inghilterra Francia Dio Cristo Iddio Firenze Francia Spegna Inghilterra Francia Volta
|
