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Corrispondenza familiare femminile
fatta su buoni scrittori italiani
compilata da Salvatore Muzzi
Zanichelli Bologna, 1871, pagine 272

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a cura di Federico Adamoli

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   Special menzione l'Origine delle Fonti e la Pastorizia; la quale ultima al celebre Pietro Giordani parve opera classica, e destinata a durare ' per onore^ Italia.
   2. Azeglio (D') Massimo. — Di
   nobili schiatta, che onora il Piemonte, nacque Massimo d'Azeglio in Torino il 24 d'ottobre 1J98. Riunito il Piemonte alla Francia dopo la «attaglia di Marengo, le più illustri famiglie di Torino migrarono a Firenze, e fra queste pure la famiglia d'Azeglio. Però nel 1808 ritornò alla Dora, e quivi Massimo ed i fratelli studiarono lettere, filosofia e matematica. E del 1814, passati gli Azeglio da Torino a Roma, per alti uffizi del padre, colà il minore de' fratelli, eh' era appunto Massimo* si manifestò pittore paesista. Dipinta avendo la Disfida di Barletta, e trovandosi a Milano nel 1830, 1' argomento pennelleg-giato lo sospinse al Romanzo, laonde scrisse rEttore Fieramosca, e divenne genero del primo nostro romanziere, il Manzoni. Scrisse poscia il Nicolò Lapi, o i Piagnoni e gli Arrabbiati di Firenze; mostrandosi in amendue i suoi romanzi letterato e filosofo. Ma soprammodo si mostrò italiano degno del nome, sobbarcandosi ai pubblici incarichi, e montando armato a cavallo nelle battaglie dell' indipendenza. Soldato e ministro, fu grande ne' casi prosperi, più grande negli avversi: e nel 1849, salvando, con accorti consigli a Re Vittorio, l'incolumità del Piemonte, salvò