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Corrispondenza familiare femminile
fatta su buoni scrittori italiani
compilata da Salvatore Muzzi
Zanichelli Bologna, 1871, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   procinto di lasciar gli studi, e chiudersi pur esso in un chiostro. Sostenne in Firenze molti uffici onorevolissimi; e fu il primo che pubblicamente leggesse e commentasse la Divina Commedia di Dante, del quale scrisse la vita. Il Boccaccio uscì del mondo in Certaldo addì 21 dicembre del 1375. Fu grande amico del Petrarca; e quantunque più giovane di nove anni, tardò un anno appena a seguirlo nel sepolcro. Lasciò molte opere in prosa ed in versi; ma il nome suo è disceso ai posteri per la principale di queste, il Decamerone.
   7. Botta, Carlo. — Nacque il Botta in Piemonte a San Giorgio Canavese, addì 6 novembre 1766. Scrisse con eleganza ed eloquenza la Storia della Guerra d'America, quella d'Italia dal 1789 al 1814, un'altra in continuazione a quella del Guicciardini; e voltò nella lingua nostra nazionale il viaggio intorno al Globo di A.* Duhant-Cilly, dando esempio bellissimo del modo col quale si debbono traslatare le opere francesi. Delle lodi di questo grand'uomo (dice T illustre Giuseppe Ignazio Montanari) non altro si accennerà, se non che l'età nostra si dirà forse nelle istorie letterarie V età del Botta. Di lui si hanno alquante lettere veramente care-sche: e infatti in esse va rammentando Annibal Caro, di cui fu studiosissimo. Gli uffici pubblici da lui sostenuti ai tempi napoleonici, lo chiamarono a Parigi, dove stette a lungo, e