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alto seggio fra' letterati italiani. Il Perticari disse non avervi alcuno degli antichi, che presenti tanti modi pellegrini, e tanti fiori di stile insieme raccolti, quanti il solo Caro in que' suoi versi, in que' suoi volgarizzamenti, in ogni cosa sempre così polito e gentile.
11. Castiglione Baldassare. — Il
conte Castiglione nacque a Casatico sua villa, nel pavese, addì 6 Dicembre 1468. Studiò con amore le buone lettere, e dimorò in varie corti a servigio nobile di Principi. Militò pel^ marchese di Mantova, per Guidubaldo d'Urbino, per Giulio II. contro ai Veneziani, per le città di Romagna ch'essi tenevano; ed altresì contro il Duca di Ferrara. Nel 1516 andò a Mantova e tolse moglie. Poi, per la Corte d'Urbino, fu ambasciatore a Roma. Morto Leon X. andò a'ser-vigi del Marchese di Mantova, che poscia lo cedette a Papa Clemente VII. Avvenuto il sacco di Roma (1527) e la prigionia del Pontefice, il Castiglione, ch'era in Ispagna ambasciatore, n'ebbe dolor tale, che infermò tosto, e visse quindi malescio fino all' 8 febbraio del 1529 in cui uscì di questa vita. Lasciò il Castiglione il celebre Libro del Cortegiano, in cui vestì d'ogni eleganza i precetti della gentilezza e dell'etica delle corti. Egregie sono le sentenze di morale e di letteratura che vi sparse per entro, gravissime le considerazioni che vi s'incontrano ad ogni passo, e scelta 1' erudizione della quale fece uso.