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IS. Costa DPaolo. — Illustre filologo e filosofo di questo secolo fu Paolo Costa da Ravenna, le cui lodi vennero esposte in aureo stile da quel caro scrittore che è Filippo Mor-dani. Dettò il Costa un breve libro sulla Elocuzione, che andrà per le scuole italiane finché vi duri l'amore degli eletti studi della favella. Compilò un Dizionario della Lingua italiana, non perfetto no, ma migliore degli antecedenti. Scrisse versi assai ben fatti, fra quali è celebre P Inno a Giove, il Laocoonte, e P opuscolo sul-l'Arte poetica. Le sue lettere, che certamente non dettò perchè andassero alle stampe, sono talvolta un po' sprezzate, ma sempre pulite. Pose stanza in Bologna, dove a lungo dimorò e dove insegnava filosofia nel 1831, quando, per necessità politica, gli convenne andar esule. Stette a Corfù quasi due anni, e colà fu molto caro alla studiosa gioventù. Ritornato poscia a Bologna, lavorò indefesso circa questioni di lingua; e quivi morì il 21 dicembre del 1836, in età di 65 anni. Paolo Costa condusse in moglie Giuditta Milzetti nobildonna faentina, dalla quale non ebbe consolazione di figliuoli. Bensì gli furono tali per affetto tutti i discepoli suoi, del bel numero de' quali si vanta lo scrittore di questa brevissima notizia.
14. Falbri Domenico. — Questo bolognese nacque nel 1710. Fu prete, ed insegnò letteratura in patria, specialmente ai chierici del