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Corrispondenza familiare femminile
fatta su buoni scrittori italiani
compilata da Salvatore Muzzi
Zanichelli Bologna, 1871, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   meggia VOrazione sull'origine e sull'ufficio delle Lettere. Le sue epistole hanno affetto e sentimento più che veste adorna ed elegante. Di cordialità e semplicità non difettano mai. Caduto il grande Capitano sotto cui militò, ritirossi in Inghilterra a meditare ed a scrivere; e morì nel villaggio di Thurnham Green, sei miglia discosto da Londra, nel 1827.
   16. Galilei Galileo. — Ove non
   giunse la fama di questo prodigio d' uomo ? Ebbe egli nascimento in Pisa il 15 febbraio del 1564, di nobile schiatta. Studiò da prima la medicina, indi le matematiche nella patria Università: e tanto apprese in queste ultime, che nel 1589 passò ad insegnarle. Fu poi a Padova, dove le espose per diciotto anni scolastici. Le dottrine da lui sostenute circa il moto della Terra intorno al Sole, e circa la rotazione della medesima sul proprio asse, gli attirarono addosso gli sdegni di Roma e dell' Inquisizione, al cui tribunale fu citato per disdirsi. Egli però pubblicava i famosi Dialoghi, a sostenere la sua tesi; e n'aveva premio le penitenze ed il carcere. Fu quindi rilegato alla Trinità de'Monti, poscia ad Arcetri sopra Firenze, dove, cieco degli occhi e illuminato della mente, fini la mortai vita il giorno 8 di gennaio 1642. Fu Galileo inventore 'del Telescopio (1610) col quale scoperse i satelliti di Giove. Egli pel primo lavorò Microscopi ; applicò
   il pendolo all' orologio, inventò il Compasso di
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