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Corrispondenza familiare femminile
fatta su buoni scrittori italiani
compilata da Salvatore Muzzi
Zanichelli Bologna, 1871, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Laste o Lastesio venne al mondo in Marostica nel vicentino il 30 marzo del 1707. Fattosi uomo di chiesa, risplendette per aureo costume e per rara tolleranza. Lingue e Morale coltivò, sicché seppe l'italiano, il latino ed il greco; e fu dottore teologo. Nel Seminario di Padova insegnò Umanità, vale a dire Elocuzione, e diede nome a sè, al Seminario ed ai discepoli. Ma il Fac-ciolati, che voleva colà primeggiare dittatore latinista, lo molestò per modo, che il buon Lastesio passò a Venezia, dove aperse scuola a suo talento. Ciò avveniva nel 1738 e vi durò fino al 1765: nel quale periodo insegnò Retto-rica, Logica e Metafisica, oltre il Diritto civile, naturale e delle genti, e le Politiche istituzioni. Se dopo quel tempo non tenne pubblica scuola, insegnò però sempre a giovani eletti di elette famiglie ; e dettò prose e versi nel nostro idioma e nel latino. Ed è notevole un' epistola poetica di stile Oraziano, diretta nel 1785 ad Antonio Canova, che sin d'allora egli appellò Principe degli Scultori. Nè solo il Lastesio fu buon letterato e solerte maestro, ma ottimo congiunto: di che fanno fede le cure eh' ei pose alla migliore educazione delle nipoti Galvani, messe a Feltre in un convitto. Così pervenne al 21 di giugno del 1792, in cui morì nella villetta di Marsano presso Marostica, lasciando nome di illustre letterato e d'egregio cittadino.
   22. Leopardi Giacomo. — Egli è il poeta lirico più robusto che abbia veduto l'età