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nostra. Fu anche scrittore di belle prose filologiche e filosofiche. Nacque in Recanati addì 29 giugno 1798; e dovette a sè medesimo la propria educazione, che tutta derivò dalla paterna biblioteca, ricca di buone opere in ogni ramo dello scibile. Il suo ingegno straordinario ed una ferrea volontà d'imparare, lo fecero padrone del greco, del latino e dell'italiano, nei quale ultimo idioma scrisse un racconto di sua fantasia, che chiamò Volgarizzamento del Martirio de' Santi Padri, e che, pubblicato come cosa del buon secolo, addusse in inganno anche l'autorevole Padre Cesari. Il Leopardi non andò scevro talvolta da false opinioni circa la politica e la filosofia: assomigliando l'inglese Byron, sublime poeta e tetro filosofo. Le Odi e le Canzoni del Leopardi sono modelli di concetto e di forma: i Dialoghi sono pure perfette cose: P interpretazione al Canzoniere del Petrarca è un bel lavoro filologico, filosofico e storico. Le Lettere, raccolte e stampate dopo la sua morte, avvenuta in Napoli il 14 giugno 1837, offrono singolari bellezze d* affetto domestico e d' amichevole espansione di animo.
23. Lorenzi Bartolomeo. — Questo studioso d* ogni buona disciplina sortì i natali nel villaggio di Mazurega su quel di Verona volgendo l'anno 1732. Dilettossi in gioventù di poesia estemporanea, e diede accademie, con molto plauso, in pubblico ed in privato. Ma poi