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Corrispondenza familiare femminile
fatta su buoni scrittori italiani
compilata da Salvatore Muzzi
Zanichelli Bologna, 1871, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Recò in versi italiani 1' Iliade ds Omero, facendo dimenticare gli antichi traduttori, e togliendo ad altri l'idea di far meglio. Anche nella prosa si segnalò; ed i suoi Dialoghi vivacissimi sono lodati ed ammirati meritamente. Abbiamo di lui molte Lettere familiari, non tutte belle per sapore di lingua ed istile forbito, ma naturali e sincere neh' espressione del cuore.
   27. Pallavicino Sforza. — Di principesca famiglia nacque in Roma il mese di novembre del 1607. Laureato in Giurisprudenza e vestito 1' abito prelatizio, andò governatore a Jesi, ad Orvieto e a Camerino. Ma, desideroso di quiete e di studio, all'età di trent'anni si rese Gesuita. Insegnò da prima ai novizi, indi compilò la Storia del Concilio di Trento. Di ciò gli seppe grado Alessandro VII Pontefice, che lo creò Cardinale; la qual dignità non gli tolse d'esser semplice, frugale e modesto. Passò di questa vita il 5 giugno del 1667, lasciando, oltre la Storia del Concilio di Trento, i quattro libri del Bene, il Trattato dello Stile e del. Dia-logo, e 1' Arte della perfezione cristiana : opere gravi e sentenziose, delle quali Giuseppe Maffei e Pietro Giordani fecer le lodi meritate.
   28. Parini Griixseppe. — Ecco veramente uno scrittore civile. Egli nacque in Bo-sisio, terra lombarda nel milanese, il dì 23 maggio del 1729, ed ebbe a maestri i Barnabiti