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Corrispondenza familiare femminile
fatta su buoni scrittori italiani
compilata da Salvatore Muzzi
Zanichelli Bologna, 1871, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   sorgere e svolgersi la prima metà del presente. Studiò teologia; storia sacra e profana: e scrisse quella di Ancona. Conobbe costumi e genti assai; e tenne corrispondenza con persone d'ogni classe. Il suo stile fu pieno e colto; le sue opinioni risolute ed antiche: perciò di spesso lodò il passato, e biasimò l'età nostra. Era uomo fermo per tal modo, che procedere non poteva. Chi raccogliesse le sue Lettere, vedrebbe intero l'animo di lui e l'intelletto. Com' ebbe ferreo lo spirito così ebbe il corpo; ed è perciò che visse forte ed intero sin oltre l'età degli ot-tant'anni; e ci mancò da poco tempo.
   32. Redi Francesco. — Uno degli italiani più insigni del secolo decimosettimo fu Franceso Redi aretino, nato il giorno 13 febbraio del 1626, Poeta, oratore, filosofo, botanico, medico, naturalista, in ogni parte valentissimo. Era ancora in verde età quando la Corte di Toscana lo volle a suo medico. Molte Accademie scientifiche lo annoverarono socio: e di quella del Cimento fu uno dei principali promotori. Dalle sue Lettere, gaie e festive anche in mezzo all'erudizione, si rileva come prendesse non poca parte alla terza compilazione del Vocabolario della Crusca, cui aiutò d' assai per le parole e le frasi scientifiche. Essendo a Pisa nel 1697, per curare l'indebolita salute, fu trovato morto nel letto la mattina del primo giorno di marzo. La sua salma, portata ad Arezzo, fu