Stai consultando: 'Corrispondenza familiare femminile fatta su buoni scrittori italiani', compilata da Salvatore Muzzi

   

Pagina (37/276)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (37/276)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Corrispondenza familiare femminile
fatta su buoni scrittori italiani
compilata da Salvatore Muzzi
Zanichelli Bologna, 1871, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   - 35 —
   1586. Dopo questa sventura errò qua e là per l'Italia, e finì a Roma in Sant' Onofrio presso i Padri Girolamini, dove uscì di vita il 25 di aprile del 1595, tre giorni innanzi alla solenne pompa d'essere incoronato poeta. Il Rinaldo, il Torrismondo, la Creazione, le Lagrime di Maria, il Monte Olweto, la Disperazione di Giuda, i Dialoghi, i Sonetti, le Lettere, sono tutte cose assai belle, ma ecclissate e vinte di gran lunga dalla Gerusalemme liberata, per la quale Torquato Tasso è dichiarato Principe illustre de' poeti epici italiani.
   37. Zanotti Francesco Maria.
   — Nelle scuole dei Gesuiti questo bolognese (nato il 6 gennaio del 1692) imparò Grammatica ed Eloquenza; ed alla Università applicò T animo alla filosofia, all' algebra ed alle leggi. Venuto in voce pel suo sapere nelle scienze e nelle lettere, fu eletto professore di filosofia nella patria Sapienza. Volgendo V anno 1750, ed essendo Pontefice il concittadino Benedetto XIV, questi lo chiamò a Roma, oratore per le Belle Arti, nell' accademica solennità che vi si tenne in Campidoglio. Da Roma lo Zanotti si condusse a Napoli, d' onde fece ritorno a Bologna, e vi fu nominato Presidente dell' Istituto. Onorato di titoli e di diplomi, mancò di vecchiaia nel dicembre del 1777. Le sue opere, filosofiche, artistiche e letterarie, sono raccolte in nove volumi in ottavo, e vennero dall'abate