1 marzo 1869.
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Nessuno. Eppure, spendendovi qualche migliaio all'anno, in poco tempo potrebbe formarsi una biblioteca municipale che la simile non sarebbe possibile, salvo forse a Yenezia, a nessuna altra città di Europa per importanza e per numero, non solo di opere, ma di scrittori del proprio paese.
— Suicidio. Nella sezione Vicaria una giovine, maestra municipale, si è precipitata oggi nel pozzo di sua casa perdendovi la vita.
— Tentato suicidio. Da un palazzo in via S. Anna dei lombardi si è gittate un uomo che maltrattato, non morto, è stato menato all'ospedale dei Pellegrini. Si crede
che il mìsero avesse voluto troncar la vita in un acces-
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so di epilessia dalla quale è di continuo travagliato.
— Lettera politica. Il sig. duca di Casacalenda ha fatto tenere ai deputati napoletani una lettera pubblicata oggi in tutt'i giornali: prezioso documento politico che però non rinchiude nulla di nuovo per queste contrade.
Il nobil uomo deve ricordarsi che il nostro baronaggio, dalla fondazione della monarchia napoletana finora, si è trovato non una, ma ben dieci e più volte nella condizione in cui è oggi, pel mutar non solo di dinastie, ma anche di re: chi innalzando la bandiera novella e chi per qualche tempo tenendo salda l'antica. Persecuzioni, bandi, confische, torture e condanne finanche nel capo, ebbero quindi luogo e furon mezzo a persuadere del fatto compiuto avversi e nemici. Non così oggi a] certo: e se abusi vi sono stati in questi tempi, essi furono ben lieve cosa al paragone degli antichi orrori politici che tante volte patimmo per le nostre dinastiche dissenzioni. Di questi abusi, benché in molta parte inevitabili, è carità non indagar le cagioni. Lo stesso governo, io credo, ne
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