25 marzo 1869
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r animo di avere un' ultima prova della grandiosità di Napoli.
Il cav. prof.Schiavoni direttore interino dell'Ufficio e il personale tecnico del corpo lo ricevettero. Il principe s'intrattenne a lungo nel gabinetto geodetico, dove esaminò con singolare perìzia i lavori di triangolazione e vide il gran numero di persone addette a questo ramo di servizio: persone di cui una parte è provetta nei lavori di alta geodesia ed una si compone di giovani ufiziali che cominciano ad applicarsi ai lavori della Carta e più specialmente a quelli del Grado europeo. Passò dappoi nell'ampia sala di disegno dove trovò esposti i lavori compiuti ad incisione e a disegno, in nero e colorati; e quivi meritò la sua vera soddisfazione il lavoro bellissimo che si va compiendo oggi da quei pochi topografi rimasti ancora in Napoli dopo il tramutamento degli altri ali1 Ufficio centrale di Firenze. Salì quindi sull'osservatorio astronomieo-geodetieo, che trovò fornito quanto basta di macchine in relazione al suo scopo, e quivi s'intrattenne alquanto ad ammirare con cannocchiali il raro panorama che offrono il golfo, i colli di Posillipo e di San-telmo, la vasta città sottoposta, il Vesuvio e Sorrento.
Questo Ufficio, segno alle compiacenze dei più grandi ed illustri sapienti stranieri, ha pur renduto solenni servigi alla scienza che ricorda ancora con venerazione e con gratitudine i nomi di un Rizzi Zannone da Padova e di un generale Visconti napoletano. Dovrebbe perciò aumentarsene l'importanza con ricomporre il suo personale, come ben diceva nel passato anno il generale Fir-rao nella sua dotta relazione, e chiamarvi dalle varie province italiane i giovani più saputi nelle difficili materie della scienza, con i quali si avrebbe qui in breve
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