Cucina Teorico-Pratica di Ippolito Cavalcanti
AUna dozzina di Lardaruole di lamina di ottone, di diyerso calibro, per piccare, li firgandò.
Due speroni diversi , per tagliare strisce di pasta , panzerotti , pasticeetti , ed altro.
Diversi taglia-pasta, uno dentro dell' altro , per tagliare pasticcetti, e pane.
Due piccoli piattini di Latta forati, così delti passa-! ini onì.
Una fornacetla di ferro col suo tamburato , per brustolile il caffé.
Due setaccini piccolissimi, per passare cannella , ed altro*
Quattro o più setacci grandi di pelor pei* passare carni , salse ec*
Quattro o più setacci di seta, un pò più pie-<5Ìoli, per passare brodi , e creme ; ed all'oggetto vi è necessario ancora una stamigna.
Una siringa con quattro stampe diverse, per la pasta bugne, pel butiro. ec.
Due taniburretti per farinàre le fritture^ Due mortai di pietra con pestelli di legno. Un mortaio di bronzo col suo pestello. Quattro steuderelli di legno , ovvero lagana-toi , per levigare la paste; ed un altro più lungo -e più sottile pe'tagliolini.
Due fascetti di vetiehe (questi sono di busso fatti a forma di pennello ) per montare le chiara d'ovi ; e sarebbe buono se vi fossero degli altri formati di tanti fili di ottone , della grossezza di un vermicello, e raddoppiati come una conocchietta, le di cui punte sono infilzate in una maoicetta tornita , per tenersi comodamente in mano , ed eseguire il lavoro.
Diverse mescole di legno , grandi , e piccole. Due roccbelli di legno, per avvolgervi spago, e filo.
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Cucina Teorico-Pratica
Metodo pratico per scasare e far servire in tavola
di Ippolito Cavalcanti
Tipografia G. Palma Napoli 1839
pagine 440 |
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Pagina (4/440)
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