Delle vivande e condimenti di Celio Apicio

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      QUI EPIMELÉS D1C1TUR
      3oCAPUT XIX.
      Ut mala cidow 4 dio invinoti.
      Eligis mala sine vitio cu in ramulis et foli», et coniiies in tu, et suffundea mei et defrutum, et dia xervabis.
      --
      CAPUT XX.
      flcth hecutteh, malar trusa, fi» a, ceeasia ut dio serves.
      Omnia cuna petiolis diligenter legito, et in inelle ponilo, ne se contingant.
      CAPUT XXI.
      clteia ut dio dite est.
      In vas citrum mitte, gypsa, sospende.
      CAPUT XXII.
      Mora ut dio duhent.
      Ex morìa succum facito, et cuin sapa misce, et io vitreo vase cum moria mitte. Cuslodies multo tempore.
      CAPUT xxra.
      Olerà ut dic servektur.
      Olerà electa non satis matura in vas picatura repone.
      ClAPO XIX,
      Per conservare le cotogie (i).
      Sceglile senta macchia oon gambi e foglie, ed accomodale in rase, e cuoprile con mele e sapa, e le conserverai per lungo tempo.
      CAPO XX.
      Per conservai*. «Ichi freschi (a), mele (3), pecgbe (4), pere (5), cerase (6).
      Cogli diligentemente le frutta col proprio picciuolo, ed immergile nel mele, badando che non si tocchino.
      CAPO XXI.
      Come si conservino lungamente i cedri (7).
      Metti un cedro per ciascun vase, ferma il coperchio con gesso e sospendi.
      C APO XXII.
      Come si conservino le more (8).
      Spremi le more, ed unisci il sugo con sapa, e versalo in vaso di vetro mettendovi le more. Così le conserverai lungo tempo.
      CAPO XXULPer conservare molto tempo gli erbaggi.
      Scelti gli erbaggi non allatto maturi, chiuditi io vase impeciato.
      (1) Pjrus Cydon'ui Linn.
      (?) Ficus carica Linn.
      (3) Pjrut malus Linn.
      (4) Prunus domestica Linn.
      (5) Pyrus communis Linn.
      (?) Prunus cerasus Linn.
      (7) Citrus medica Linn. II Lisler vorrebbe chequi sì trattasse dì un popone, non di un cedro ; ma rivedremo In appresso la opinione del Lister intorno i cedri.
      (8) Mori aìbae et nigrae fructus Linn. Potrebbero anche essere le frutta del rovo (Rubus fruticosus Linn.), le quali, essendo subacide, sarebbero state più accostevoli ai Romani.
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Delle vivande e condimenti Dell'arte della cucina di Celio Apicio Stab. Naz. G. Antonelli 1852 pagine 238

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