Delle vivande e condimenti di Celio Apicio

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      DELLE EDIZIONIDEGL' ILLUSTRATORI E DELLE VERSIONI
      DI CELIO APICIO ---
      Il testo di Celio Apicio fu primamente scoperto, insieme con gli scolii di Porfirione ad Orazio, da Enoc d'Ascoli nell'isola di Megalona presso a Montpellier, sotto il pontificato di Nicolò V. Ma da quel tempo corse poi mezzo secolo prima che fosse pubblicato per via di stampa. La prima edizione fu fatta nell'anno
      •1498 in Milano da Biagio Lancilotto (o Lanciloto, come vi è scritto), coi tipi di Guglielmo Le Signerre, in formato di quarto. Di questa edizione v'hanno due forme, la cui differenza sta però solo nei due primi fogli. In una il titolo è Jppicius Culinarius', nell'altra Jpicius in re quoquinaria j quella è corredata da una lettera, con cui il Lancilotto la dedica a Bartolomeo Merula; l'altra in vece è da lui medesimo offerta a Giovanni Mollo segretario ducale, ed ha soggiunti alla lettera alcuni versi t d'Antonio Motta e di Bernardino Mollo. Da qual testo a penna traesse il Lancilotto questa edizione, non credo che si conosca; essa discorda nella lezione del codice vaticano, di cui toccheremo fra poco, quanto basta per mostrare che uscì da altra fonte ; e nello stesso tempo concorda con esso quanto è sufficiente a dare argomento della bontà d'ambedue i testi, e ad assicurare per molte parti la lezione. Anche in Venezia nella libreria del Canonici esisteva un codice membranaceo d'Apicio, il quale, per testimonianza del Morèlli, conveniva in tutto con la lezione data dal Lancilotto: era però scrìtto nel secolo XV. Probabilmente conserverassi ora in Oxford insieme con le altre ricchezze di quella libreria. Due ristampe dell'edizione milanese d'Apicio furono fatte di là a non molto in Yenezia. La prima usci nel
      4600, o in quel torno, per cura di Bernardino (de Vitali ) Veneto, in 4.® senza indizio d'anno. Vi compariscono unite con Apicio le due operette di Svetonio sui celebri grammatici, e sugl'illustri retori. Il Bernhold giudicò questa l'edizione originale d'Apicio: ma, per avviso del Panzer, dello Schweiger, del Brunet, ec. essa non deeL.00Q Le


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Delle vivande e condimenti
Dell'arte della cucina
di Celio Apicio
Stab. Naz. G. Antonelli
1852 pagine 238

   

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