Il libro della cucina del di Anonimo

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      XIVno per rifornirsi d'una cavalcatura, E non potendo averne cavallo alcuno che ben gli stesse, stante che pochi bolognini volea trar fuori di quella sua stemperata e maledetta borsa, piena tutta di borra e di fastidio, alla perfine, mettendo in non cale la gelosia che nascere ne potesse e il pericolo di fare a' calci, pose di torre a fidanza un asino. Mi-sesi dunque per la città dimandando or l'uno or r altro se avea l'asino da prestargli ; e niuno non ritrovandone per domandare che si facesse, accadde, eh' e' venne ad abbattersi in una contrada detta san Mamolo, dove al sommo della porta d'una bottega stava scritto con tanto di lettere: — Spaccio d'Anisi. — Or ciò vedendo Borsacchione, e risovvenendosi un tratto, come gli antichi talvolta, per trasponiinento di sillabe, scambiavano il significato d'una parola in quello d'un'al-tra, e che per ciò stesso in luogo di prefetto dicevan perfetto, di indivia invidia, di prelato periato e cotali altri ciancioni ; grosso come era e materiale oltremodo, non ricordandosi punto il tristanzuolo, che non già nel secolo XIV, ma nel XIX vivea, s'avvisò troppo bene, che Anisi ed Asini fosse una sola cosa, sicché di presente disse fra sé : Hojo, gnaffe, el fristolo m'àe dibonaire mente alato:


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Il libro della cucina del secolo XIV
di Anonimo
Gaetano Romagnoli Bologna
1863 pagine 127

   

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Mamolo Anisi Borsacchione Anisi Asini Hojo