Il libro della cucina del di Anonimo

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      XValle guagnele, eo en caballo, et ratearòe a bolontate, et fave manicaròe a dispitto de fratelmo, et diverròe piùe rogente! ed entrò sicuramente alla bottega, e incominciò a voler fare il nolo. Ma coloro che là entro erano, riconosciutolo per Borson Birrino il maldicente, credendosi che questo egli avesse fatto per torsi giuoco di loro, dicendogli le maggior villanie del mondo, fuggendo egli, se gli cacciaron dietro con grossi e nocchieruti querciuoli; e, raggiuntolo, il concia-ron si bene, che non gli lasciaron in dosso parte alcuna del corpo, che macera non fosse ; e avvegnaché troppo tardi, pure il cattivello alla perfine s'avvide, che mal fanno coloro, che vogliono esercitare l'altrui mestiere. Ma questo, secondo che mi fu raccontato, poco gli giovò poi nel rimanente, perchè in iscambio di mutar modi, e di attendere a portar some, vieppiù accrebbe e in petulanza e in maldicenza e in odio verso altrui ; nel che, come d'animo perverso eh' egli era e turpe, se ancora fosse per i tempi, tuttavia si rimarrebbe (*).
      (') In questo medesimo ms. stanno molte altre avventure di costui, intitolate : Commentario della Vita c degli studii di Bar-


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Il libro della cucina del secolo XIV
di Anonimo
Gaetano Romagnoli Bologna
1863 pagine 127

   

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Borson Birrino Commentario Vita Bar-