Il libro della cucina del di Anonimo

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      De 11 savori.
      Togli cenamo, zenzovo e pane arrostito (la crosta), e sale, e pesta bene nel mortaio : poi distempera con buono vino, e un poco cola, e fà bui-lire un poco. Tale sapore si chiama cenamata, e conviensi a tutte carni di capriolo e lepore a rosto. Nota che la carne del capriolo si pò arrostire con ossa, e senza ossa. Simile quelle de la lepore e altre carni, cioè dayne, cervi e simili, e a le quali si conviene il detto savore, e succhio di melangole con spezie, se tu vuoli.
      De la peverada.
      Togli pane abbrusticato, un poco di zaffarano che non colori, spezie e fegati triti e pesti nel mortaio, e distempera con aceto o vino e bruodo predetto, e fàllo dolce o acetoso, co-me tu vuoli. E tale peverata si può dare con carne domestica, salvatica e con pesce.


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Il libro della cucina del secolo XIV
di Anonimo
Gaetano Romagnoli Bologna
1863 pagine 127

   

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