Il libro della cucina del di Anonimo

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      (43) 11 cod. in cutial o in cuoiai, parola di niuna significazione: se incocili non istà bene, il savio lettore corregga meglio.
      (44) Pastino è voce latina, e vale, secondo i vocabolaristi, divelto; non se n'allega che un solo es. del Crescenzio: procede da pastinare, che vuol dire rivoltar la terra, diveglierla molto sottilmente e profondamente. Caulo di pastino dunque vorrà interpretarsi per cavolo coltivato in terreno di forte lavoragione : in alcuni paesi della Toscana è voce tuttavia in uso.
      (45) Il cod.: nei di di giugno: qui non ci ha bisogno di scusa se mutai nei di di digiuno.
      (46) Antiqu. vóti. Comunissimo è negli antichi testi 1' i intromesso nelle parole Ne troviamo ess. in Pucciandone Martelli da Pisa, in Tommaso Buzzuola da Faenza , in Antonio del Beccaio da Ferrara , in Ciullo d' Alcamo , in Fra Guittone d' Arezzo , in Bonaggiunta da Lucca, e in cent'altri: onde noti sono il faite per fate, erraita per errata, guairi per guari, bailìa per balìa , mainera per maniera, guaitare per guatare, ec. ec.
      (47) Cosi il ms.: manca la prep. in, intridilo.
      (48) Levaduro corre tuttavia per le bocche del popolo dell' Emilia, e vale levarne, lievito, fermento.
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Il libro della cucina del secolo XIV
di Anonimo
Gaetano Romagnoli Bologna
1863 pagine 127

   

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