Ricettario Domestico di I. Ghersi - A. Castoldi

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      — 17 — Acqsenza inconvenienti per la salute. Non tutte le acque sono potabili. È importante il poterle riconoscere. Ma a quali caratteri?
      A metà dello scorso secolo si studiava anzitutto la percentuale dell'acqua in sostanze miuerali fisse (sali) : era il trionfo della chimica. Più tardi si decise che vi era un elemento importante nell'acqua sotto il punto di vista igienico : i microbi. Fu il trionfo della microbiologia. Poi si riconobbe che v'erano dei microbi inoffensivi ed. anche benefattori, e che la sola garanzia di un'acqua si è la sua provenienza : tutte le acque di sorgente sono buone ; le altre tutte sono cattive. Fu il trionfo della geologia e dell'ingegneria.
      Oggidì, infine, in presenza di epidemie persistenti .di febbre tifoidea, attribuite all'acqua potabile, o dove l'acqua di sorgente stessa è intervenuta, si dichiara che non v'è alcnn'acqua di cui fidarsi; che occorre purificarle tutte col fuoco, e che si devono far bollire le acque di sorgente come tutte le altre.
      Souvi caratteri che permettono di riconoscere se un'acqua è buona a bere. Non occorre per questo riconoscimento uè reattivi chimici, uè microscopii potenti. Bastano solo l'intelligenza e l'attenzione, servite dagli organi dei sensi : vista, odorato e gnsto.
      La prima qualità dell'acqua potabile si è di essere chiara e limpida, senza alcun corpo solido in sospensione che ne intorbidi la purezza assoluta. Inoltre essa deve essere trasparente, ossia lasciar vedere gli oggetti attraverso il suo spessore. Questa trasparenza deve essere altrettanto completa per quanto è possibile. L'acqua cosi trasparente è splendente, brillante come cristallo.
      Si aggiunge inoltre che l'acqua deve essere incolora. L'acqua uou è mai incolora quando la si osserva in gran massa. Deve avere una tinta leggerissimamente bluastra, sia osservata in gran massa, sia in piccola quantità eoi riflessi della luce. Ma essa non dovrà mai presentare altra colorazione : nè gialla, nè bruna. Queste colorazioni sono dovute a vegetali microscopici (alghe e confervacee) ed allora l'acqua riesce poco trasparente e senza splendore. L'acqua non deve avere alcun odore, nè di muffa, nè di palude, nè di idrogeno solforato o d'uova fradicie (come le acque solforose di certi terreni), nè di sali ammoniacali o d'alcali volatili (come le acque aventi ricevuto infiltrazioni di cloache), nè odore di putrido, dovuto a cadaveri in decomposizione (gatti, cani, topi, ecc.).
      Per quanto concerne il gusto, l'acqua deve essere insapora od avere un leggerissimo sapore, un po' fresco, come quello che Ghiìksi-Castoldi. 2


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Ricettario Domestico
di I. Ghersi - A. Castoldi
Ulrico Hoepli
1906 pagine 854

   

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