Ricettario Domestico di I. Ghersi - A. Castoldi

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      Corl'evacuazione, od nn po' di olio di ricino in caso di stitichezza.
      In casi più gravi si ricorra al medico,
      1050 Nella trachea. Titillare la gola con una barba di penna o bere qualche sorso d'acqua calda e salata ; si provòca in tal modo vomito violento che può facilitare, per azione riflessa, l'uscita del corpo dalla trachea.
      In caso grave si corica il paziente sopra un letto, bocconi, colla testa sporgente da uno dei lati.
      1051 - Giova pure moltissimo il battere colla palina della mano colpi secchi sulla schiena, a brevi intervalli.
      1052 - - Secondo Schliep le spine del merluzzo o di qualunque altro pesce perdono la loro durezza, quando sono sottoposte all'azione dell'aceto, specie quando questo è alla temperatura del corpo. Per quest'azione anche le piccole ossa si rammolliscono. Un'azione più energica si ha coll'acido cloridrico all'l-5°/n, applicato mediante tamponi di cotone (la soluzione raccomandabile è al 2 0 „). Se il corpo estraneo si trova già, nell'esofago o nello stomaco, conviene prendere di questa soluzione a sorsi.
      1053 - Nel naso. Se non vengono espulsi con sternuti o soffiandosi il naso, conviene ricorrere subito al medico, anziché aggravare il caso con tentativi mal diretti di estrazione.
      1054 — Negli occhi. Si tratta per lo più di piccoli insetti, di pulviscoli di terra o di carbone, ecc. Se si trovano sotto la palpebra inferiore, è facile toglierli con un pezzetto di carta arrotolata o con un angolo di fazzoletto. Se sono sotto la palpebra superiore l'estrazione è meno facile.
      1055 — Si può procedere in varii modi:
      1.° Chiuso l'occhio si afferrano le ciglia di entrambe le palpebre attirandole all'infiiori in modo da lasciare un vano tra esse e il globo dell'occhio. Le lacrime libere di scorrere sull'occhio smuoveranno più facilmente il corpuscolo portandolo agli angoli, d'onde è facile levarlo.
      1050 - 2.° Si estrae il corpuscolo, se lo si vede, dopo avere arrovesciata la palpebra afferrandone l'orlo e portando all'insù. Se il corpo non si vede perchè troppo in alto, si fa passare sotto la palpebra arrovesciata un fuscello di carta ; la lacrimazione che si produco, riesce in generale a spostarlo;
      1057 - 3.° Se la scheggia, od altro, è conficcata nella cornea, si chiudo l'occhio applicandovi una pezzuola umida e si ricorre tosto all'oculista per l'estrazione.
      105S Quando si tratti di calce, può prodursi una violenta


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Ricettario Domestico
di I. Ghersi - A. Castoldi
Ulrico Hoepli
1906 pagine 854

   

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