Ricettario Domestico di I. Ghersi - A. Castoldi

Pagina (317/854)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      »orprima detersi con molta cura. È un miscuglio assai velenoso, da usarsi con molta precauzione.
      1391 — Si sciolgono gr. 80 di cianuro di potassio in acqua e vi si aggiungono 10 gr. di cloruro d'oro e sodio, 6 gr. di carbonato di soda e 15 gr. di carbonato di calce. Si aggiunge ancora tanta acqua sino alla formazione d'una pasta molle. Si spalma con questa il metallo ben pulito, si lava più volte con acqua e si asciuga nella segatura.
      1395 — Per dorare rame e ottone (ferro, acciaio, stagno e zinco devono venir prima ramati) prestasi, secondo Langbein, il seguente bagno : cloruro d'oro gr. 1, cianuro potassico 16 sciolti in acqua 250 e fosfato di soda gr. 5, potassa caustica 3 in acqua 750 ; si mescolano le soluzioni e si scalda all'ebollizione. Se l'azione diminuisce agginngonsi ancora p. 3-5 di cianuro potassico.
      139C — Gli oggetti di ferro e d'acciaio si ramano anzitutto im-mergendoli in una soluzione diVetriolo di rame.....gr. 5
      Acido solforico . ......2
      Acqua.........litri 1
      si immergono poi in una soluzione ben calda diCloruro d'oro....... gr. 6
      Soda cristallizzata.....22 '/2
      Acqua......... 75
      1397 — Un liquido per doratura da usarsi a freddo senza cianuro consiste diCloruro d'oro . . . gr. 7 I Sai di cucina.....30
      Prussiato giallo. . . , 30 Acqua......litri 1
      Potassa......» 30 ,
      1398 — Dell'argento. Il procedimento seguente, a freddo, si presta assai per dorare le più delicate manifatture. Si fa disciogliere l'oro in acqua regia (miscela di p. 3 di acido cloridrico e p. 1 di acido nitrico) quindi nella soluzione si tuffano tanti stracci di tela finché l'abbiano interamente assorbita. Si lasciano seccare gli stracci e poi si abbruciano raccogliendo con ogni cura le ceneri, che riescono nere e pesanti. Per dorare un oggetto di argento, bisogna che questo sia ben pulito e brunito: indi si bagna leggermente un po' di tela di lino in acqua saturata di sale comuue, e con questa tela umettata si preleva un po' della cenere e si strofina quella parte di argento che si vnole dorare: quindi si brunisce quando appare bene impatinata.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Ricettario Domestico
di I. Ghersi - A. Castoldi
Ulrico Hoepli
1906 pagine 854

   

Pagina (317/854)






Langbein I Sai Acqua