Ricettario Domestico di I. Ghersi - A. Castoldi

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      I £ii-111 e
      2009 — Si piantano alla base della pianta, delle cappuccine comuni (tropeolum majus) facendole arrampicare sulla pianta infestata.
      2010 — Si fanno bollire 1 kg. di foglie di carciofo in 10 litri d'acqua e si asperge la pianta con tale decozione; riesce bene specialmente sul pesco. Sono pure efficaci le aspersioni con acqua salata.
      2011 — I gorgoglioni neri, specialmente dannosi alle cucur-bitacee, si distruggono sotterrando alla base delle piante della corteccia da conceria esausta in luogo del concime usuale.
      2012 — Nelle serre si possouo distruggerei gorgoglioni alati (maschi) col solito mezzo delle lanterne a pareti in fina reticella metallica spalmata di sostanze agglutinanti.
      Serve pure molto bene una soluzione di nicotina (infuso di tabacco). — Si può usare direttamente aspergendone la pianta o meglio polverizzandola nella serra, la cui atmosfera così impregnata riesce deleteria per ogni sorta d'insetti.
      Bergmann suggerisce di disporre dei recipienti con soluzione di nicotina presso i tubi riscaldatori in modo che l'aria calda trascini seco la materia velenosa allo stato di tenuissime particelle.
      2013 — Un mezzo molto efficace è quello di disporre quà e là, a seconda del bisogno, dei macchietti di foglie di lauro-ceraso tritate, le cui esalazioni sono deleterie pei gorgoglioni non solo, ma per molti altri parassiti delle piante.
      2014 — E pure molto utile l'inaffiamento con acqua di sapone; è preferibile quella d'aloè (V. Insetticidi).
      2015 — Si spolverano i rosai con cenere finamente stacciata, dopo averli inaffiati. Questo trattamento anziché nuocere ai rosai, li rinvigorisce. (V. Rose).
      201 0 — L'afidio lanigero (Schizoneura lanigero), vive sul tronco, sui rami e sulle radici del melo. Le piante infette si riconoscono per la presenza di numerosi tumori dapprima molli, in seguito duri e legnosi, tanto sul tronco quanto sulle radici, di piaghe e caverne; è facile poi scorgere la lanuggine bianco binastra di natura cerosa di cui sono ricoperti gli insetti, che in numerose colonie sono annidati nelle cicatrici delle potature, screpolature, fra i tubercoli prodotti dall'insetto stesso che infligge il suo rostro nei tessuti della pianta. Le piante sembrano coperte di muffa. Lo strofinamento lascia l'albero coperto d'un liquido rosso-bruno, d'onde il nome di pidocchio sanguigno. Questo insetto in un


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Ricettario Domestico
di I. Ghersi - A. Castoldi
Ulrico Hoepli
1906 pagine 854

   

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Schizoneura Insetticidi Rose