Ricettario Domestico di I. Ghersi - A. Castoldi

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      Sir
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      traverso il mollettone rivestito della solita carta da filtro ridotta in pasta. Si suole spesso aggiungere a questo siroppo raffreddato dell'acqua di fior d'arancio, circa un litro.
      3S1S — J)i lamponi. Si schiacciano i lamponi e si passano allo staccio; si ripone il succo in luogo assai fresco lasciando-velo quattro giorni. Si decanta accuratamente la parte limpida ed in 1 kg. di questo succo si fa fondere a caldo (ma a dolce calore) kg. 1,750 di zucchero bianco. Si passa poi alla mussola.
      Questo siroppo misto all'acquavite od allo spirito di vino dà un eccellente liquore del quale si accresce la soavità aggiungendovi 2 gr. di vaniglia postata con 20 gr. di zucchero e macerata per 5 giorni in 50 gr. d'alcool a 80°.
      3810 Di more. Si prepara come quello di lamponi, con more ben mature. Frutta e zucchero in parti uguali.
      3S20 — Di tamarindo. Kg. 3 di frutti di tamarindo sono fatti bollire in un litro d'acqua, rimestando il liquido con una bacchetta per facilitare la dissoluzione dei principi solubili. Si filtra il tutto attraverso ad una tela e si aggiunge kg. 1 '/a di zucchero. Si procede quindi ad una seconda bollitura levando le schiume che si formano abbondanti ed il liquido freddo viene inesso in bottiglie, dopo averlo aromatizzato con qualche goccia di essenza di arancio ed etere di ananas.
      3821 — Di liori d'arancio. Si mettono in un recipiente verniciato o di vetro, 1SOO gr. di zucchero e vi si versa sopra un litro d'acqua distillata di fiori d'arancio, di prima qualità. Si agita di tanto in tanto, fino a soluzione completa, poi si filtra alla carta.
      Un cucchiaio da tavola di questo sciroppo misto a due cucchiai di acquavite o di cognac costituisce un ottimo liquore, prezioso in caso di digestione difficile.
      All'acqua di fiori d'arancio si possono sostituire 10 gocce d'essenza ed un litro d'acqua.
      3822 Di violette. Si prendono 100 gr. di viole mammole colte di recente e private del calice; si pestano in un mortaio di ottone o di pietra con 50 gr. d'alcool ; si lascia la miscela in riposo per G a 0 ore in un vaso di vetro o di porcellana, indi si preme in uno strettoio; si unisce il liquido ricavato con quello che si ottiene premendo ancora nello stesso modo la massa rimasta, mista a poca acqua. 11 peso del liquido si porta in tal modo a 100 gr. Si filtra e si conserva in bottiglia a turacciolo spalmato di paraffina salicilata, oppure lo si trasforma inunedia-


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Ricettario Domestico
di I. Ghersi - A. Castoldi
Ulrico Hoepli
1906 pagine 854

   

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