Ricettario Domestico di I. Ghersi - A. Castoldi
Tar-Tè
raeciolo (li ovatta e la si colloca negli armadi, canterani, ecc., dove sono riposti gli abiti.
V. Abiti-Pelliccie-Tappeti.
Tartaruga.
3022 — Pulimento a lucido. Pulita la superficie alla carta vetrata si strofina con un tampone di tela, sul quale si stende una piccola quantità di una pasta composta di :
Pietra pomice finemente polverizzata 3 — Glicerina 2
Si rinnova l'operazione con un tampone sul quale si applica una pasta composta di :
Tripoli 3 — Glicerina 1 — Olio d'oliva 1
Si lucida infine strofinando con tampone al tripoli finissimo.
35)23 — Serve pure assai bene la polvere di ossido di stagno.
Tè.
31)24 Sagg'io. Messo nn poco di tè in un bicchiere vi si versa sopra un poco d'acqua fredda e si agita il bicchiere.
Il tè genuino non colorirà l'acqua che assai leggermente, mentre quello adulterato e tinto darà tosto un'infusione colorata. Col-l'ebullizione la differenza riuscirà ancor più marcata. Il tè adulterato, dopo l'ebullizione diventa ancor più carico di colore, mentre quello genuino prende una tinta più chiara ma leggermente torbida, che dipende dal tannino, sostanza di cui è quasi privo il tè adulterato.
La forma della foglia può servire a far riconoscere il vero tè dalle foglie di piante analoghe colle quali fosse commisto.
3925 — Conservazione. Per ben conservare il tè bisogna tenerlo in recipienti metallici o di porcellana, perfettamente chiusi. La luce lo altera. Esso si impregna facilmente di^ odori, per cui occorre tenerlo lontano dal formaggio, pepe. ecc. E bene servirsi sempre dello stesso recipiente per conservarvi il tè. Esso non acquista tutta la sita bontà che dopo un anno dalla sua raccolta, ma poi perde.
35)26 — Il tè verde e nero non proviene da piante differenti, ma dal modo d'essiccazione che nel primo caso è fatta al sole, nell'altro ammucchiando le foglie di tè non completaifiente essiccate in modo che fermentando divengono nere e più aromatiche.
Gheusi-Castoldi. 49
| |
Abiti-Pelliccie-Tappeti Sagg Glicerina
|