Ricettario Domestico di I. Ghersi - A. Castoldi

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      Vilialbicocche ne contengono meno, ma si può supplire aggiungendo zucchero.
      Coi procedimenti sotto indicati si ottengono vini sani e gradevoli.
      Volendo però fare vini più generosi si ritenga come regola generale di usare: Frutta ed acqua in parti uguali; zucchero 200 gr. per litro, al minimo; oppure miele nella stessa proporzione: oppure glucosio 400 gr. per litro.
      4218 — Quanto agli aromi ognuno può scegliere quelli che più gradisce e proporzionarli in modo da non mascherare l'aroma proprio del vino.
      4210 — I vini di frutti non riescono buoni se non sono preparati con frutti sani e completamente maturi.
      Siccome le ricette che indichiamo non devono servire periscopo industriale, aggiungeremo che sarà bene mondare ogni frutto, toglierne cioè il picciuolo, i noccioli, ecc. I noccioli però in qualche caso (ciliegie, albicocche), si uniscono pestati alla massa schiacciata.
      4220 — 1 frutti più adatti per farne vino sono: mele, pere, albicocche, ciliegie, aranci, banane, datteri, fichi, fragole, more, lamponi, melagrane, prugne, ribes, mirtillo (vaccinium mirtyllus).
      4221 — Di ciliegie. Per cento litri:
      Ciliegie.....kg. 25 ! Acido borico .... gr. 20
      Zucchero....., 12,5 Acqua.......litri 80
      Acquavite . . . .litri 2 [ Lievito di birra (pasta), gr. 100
      Crernor tartaro (polv.) gr. 100 , Sale da cucina . . . „ 50
      fn luogo dello zucchero si possono usare kg. 20 di glucosio. Vedasi ai nn. 2422 il modo di preparare il lievito.
      Si schiacciano le ciliegie. In 15 a 20 litri d'acqua, che si tiene in ebollizione fino a completa soluzione, si mettono il glucosio (o lo zucchero), il cremor di tartaro e l'acido borico. Quando tutto è sciolto si mette in una botte con le ciliegie schiacciate e si lascia fermentare aggiungendovi il lievito di birra stemperato in due bicchieri d'acqua. Si rimesta e si ricopre leggermente.
      Qualche giorno dopo terminata la fermentazione si passa il vino allo staccio e le feccie al torchio; si aggiunge l'acquavite e si mette in piccoli barili, avendo cura di lasciarvi un po' d'aria durante i primi dieci giorni. Si lascia in riposo fino a chiarificazione.
      4222 — I vini di visciole, ed in generale quelli di frutti ad acini od a nocciolo si fanno in modo analogo.


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Ricettario Domestico
di I. Ghersi - A. Castoldi
Ulrico Hoepli
1906 pagine 854

   

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