Ricettario Domestico di I. Ghersi - A. Castoldi

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      — 817 — Tal-Tapsi chiude a coperchio, lasciando solo aperto nn foro sino a fermentazione finita, cioè sino alla fine d'ottobre. Questo vino conservate sulla propria feccia, per due anni, non solo non ne soffre ma anzi migliora.
      4228 — Di lamponi. Si riempie un recipiente di terra verniciata con lamponi ben maturi ; si versa sopra dell'acquavite finche il vaso sia ricolmo; si copre e si lascia 45 giorni al sole. Si travasa finché sgorga liquido limpido. Si schiacciano allora i lamponi, si spremono in tela rada e si passa il succo ricavato alla flanella; si mescola quindi col liquido già, ottenuto per decantazione e si aggiungono gr. 160 di zucchero per ogni due litri ; si aggiunge poi vino bianco presj'a poco quanto si è usato di acquavite ed un terzo d'acqua ; dopo alcuni giorni si mette in bottiglie. Si ha così uu ottimo liquore.
      4-229 — Di ribes e lamponi. In un tinello di circa 100 litri si pongono 80 litri d'acqua scaldata a 25° ed 8 kg di zucchero. Vi si versa il succo di 8 a 10 kg. di ribes e 4 ettogr. di lamponi. Si rimescola e si lascia fermentare in una stanza la cui temperatura sia di circa 20°. Quando è cessato il ribollimento nel tino, si decanta.
      4230 — D'aranci. Possono servire per fare questo vino sia gli aranci domestici (dolci) quanto quelli selvatici. Si colgono i frutti ben maturi, si mondano dalla scorza e si tagliano a fette trasversalmente. Se ne estrae il succo per mezzo d'un torchio fatto in modo da non lasciar passare i semi. Si aggiunge poi 1 kg. di zucchero ogni kg. di succo di aranci. Si lascia fermentare in recipiente chiuso.
      Il vino che si ottiene ha il colore dell'ambra e l'aroma tanto gradevole dell'arancio. Coi residui si può fare del buon aceto.
      4231 — Di more. Si colgono le more ben mature, con tempo secco. Si mettono in una tinozza munita di rubinetto in basso. Vi si versa sopra acqua bollente, tanto da ricoprirle. Indi si schiacciano, appena la temperatura dell'acqua lo permette, con le mani; si ricopre il recipiente e si lascia in riposo fino a che si formi alla superficie una crosta coi resti dei frutti. Si travasa allora per mezzo del rubinetto e si aggiunge 1 kg. di zucchero ogni 16 litri di succo. Si agita la miscela e si mette in una botticella, lasciandovela per otto giorni, avendo cura di eliminare la feccia man mano che si forma e di mantenere il fusto ricolmo specialmente al principio. Quando la fermentazione è compiuta si chiude il fusto e dopo sei mesi si può bere il vino.
      Ghersi-Castolùi. 52


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Ricettario Domestico
di I. Ghersi - A. Castoldi
Ulrico Hoepli
1906 pagine 854

   

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