Wm IL PURGATORIO J
il lido deserto; poi alza gli occhi al sole, e si meraviglia di avere i raggi a sinistra. Virgilio gli rende ragione di questo e di altri fenomeni analoghi col fatto che l'eclittica solare va, da un fianco, al monte del Purgatorio, quando dal fianco opposto va al Monte Sion. Dante attesta di aver ben capito che l'equatore tanto dista dal Purgatorio quanto da Gerusalemme; e desidera ancora di sapere quanto dovranno salire, perchè l'alta vetta si sottrae ai suoi sguardi. 11 duce gli risponde che, se gli inizi della salita di quel monte sono aspri e gravosi, l'ascesa diventa poi sempre più dolce e più facile. Quando il salire non costerà più fatica alcuna, ciò significherà che la vetta è raggiunta. A questo punto, risuona vicina una voce che in tono ironico avyerte che, prima d'arrivare in cima. Dante sentirà il bisogno di sedere. 1 due poeti si volgono, vedono a sinistra un pietrone e vi si accostano. All'ombra. sdraiati dietro al sasso, stanno molti negligenti in gruppo; uno dei quali abbraccia le ginocchia in languido atteggiamento, col capo chino a terra fra di esse. Dante lo addita a Virgilio, come esempio tipico di pigrizia; ma lo spirito, punto sul vivo, pur senza darsi la fatica di alzar la testa, esorta ironicamente Dante, che parla di pigrizia, a salire. Dante lo riconosce per il fiorentino Be-lacqua e gli va incontro; ma l'altro continua a deridere, in tono ironico, il poeta, che prima non aveva ben compreso perchè il sole lo ferisse a sinistra. Dante, sorridendo a tanta indolenza scolpita in tutti gli atti di Belacqua, si compiace di vederlo nel regno della salvezza, e gli domanda ragione di quella fermata in quel luogo e in quella posizione: e Belacqua risponde che un tentativo di procedere nella salita a nulla gioverebbe, poiché i negligenti devono stare nell'Antipurgatorio, prima di purificarsi, un tempo eguale a quello trascorso nel mondo; a meno che le preghiere e i