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La Divina Commedia
Purgatorio
Biblioteca del Popolo
Sonzogno Milano, 1940, pagine 59

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Wm IL PURGATORIO J
   e muta nome perchè muta direzione. Nel corso di molti secoli — che pur nulla sono rispetto all'eternità — questa fama dovrà fare anch'essa bancarotta, nè ci sarà più differenza fra chi è arrivato, dopo una lunga vita, alla gloria e chi è morto bambino. Per confermare meglio questo principio, Oderisi addita a Dante un'altra ombra di superbo che gli procede innanzi : famosissimo un tempo per tutta la Toscana, e ora appena noto in Siena, nella quale egli dominò al tempo in cui fu sgominata la tracotanza fiorentina. È. l'ombra di Proven-zano Salvani, che qui sconta la soverchia presunzione di farsi assoluto signore di Siena. Dante si meraviglia che Provenzano, il quale ha differito il pentimento all'estremità della vita, si trovi già in un girone del Purgatorio, anziché essere nell'Antipurgatorio; e Oderisi gli spiega che l'Antipurgatorio gli fu risparmiato per un grande atto di umiltà: perchè, cioè, in vita si ridusse a mendicare pubblicamente per poter riscattare dalla prigionia un amico, provando così una di quelle terribili umiliazioni che un giorno conoscerà nel suo esilio lo stesso Dante.
   CANTO XII.
   11 poeta procede al fianco di Oderisi; ma Virgilio lo ammonisce di passar oltre, ed egli si raddrizza e ubbidisce al maestro, procedendo spedito con lui. Per invito del suo duce, egli guarda verso il ripiano su cui posano i suoi piedi, e scorge gl'intagli della superbia punita per tutto il primo balzo che sporge dalla costa del monte.
   Ecco Lucifero che scende come folgore dal cielo; ecco Briareo trafitto dal dardo divino; ecco le sparse membra dei giganti di Flegra, contemplate dagli dei intorno a Giove; ecco Nembrot, in atto smarrito intorno alla sua torre; ecco Niobe effigiata fra i sette figli e le sette figlie uccise; ecco