Wm IL PURGATORIO J
regno infernale. Egli si sente ormai leggero e sciolto nella salita, e ne chiede ragione al maestro : e questi lo avverte che allorché gli altri sei P rimasti sulla sua fronte saranno cancellati, il cammino non solo non sarà più faticoso, ma sarà dilettoso e dolce. Dante si accorge sole allora che l'angelo gli ha cancellato, coll'ala. il primo P; sei soli in fatti se ne trova sulla fronte; e il duce gli sorride di compiacenza.
CANTO XIII.
1 due poeti sono giunti al sommo della scala, dove il monte si restringe a formare un altro ripiano circolare, di minor diametro del primo. La ripa e la via appaiono dello stesso livido colore della pietra. Virgilio, temendo che non si presenti alcuno che gli possa indicare la via, fìssa gli occhi al sole, gira il fianco sinistro, e domanda all'astro la guida del viaggio. Fatto un miglio, i due poeti odono passar per l'aria delle voci, che invitano gli spiriti purganti alla mensa d'amore e d'umiltà. La prima voce dice le parole di Maria alle nozze di Cana : « Non hanno vino », la seconda ripete il grido generoso : « lo sono Oreste » ispirato dalla carità del l'amico; la terza risuona il precetto del Vangelo : « Amate coloro che vi hanno fatto del male ».
Virgilio spiega al suo alunno che in questo girone si sconta la colpa dell invidia, e che gli esempi sono tolti dalla carità premiata. Più tardi, prima di giungere al passaggio in cui l'angelo dà il perdono, Dante vedrà esempi d'invidia punita. Intanto appaiono ombre con ammanti lividi, e si sentono cantare invocazioni alla Vergine e litanie di santi. Avvicinatosi a loro, Dante, piangendo di compassione, si avvede che hanno il ciglio forato e cucito da filo di ferro, e che sono tutte sostenute dalla ripa e reggentisi a vicenda l'una coll'altra: coperte tutte di vile cilicio.