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La Divina Commedia
Purgatorio
Biblioteca del Popolo
Sonzogno Milano, 1940, pagine 59

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Wm IL PURGATORIO J
   e incuora il primo spirito a rivolgergli affabilmente la parola sì da indurlo a dar conto di sè. Poi alzano il mento, per disporsi a parlare; e l'uno di essi chiede infatti a Dante chi sia e donde venga. Dante si limita a dire ch'egli viene dal fiume che nasce in Falterona. 11 secondo spirito si meraviglia col primo che Dante abbia nominato l'Arno con una perifrasi; e il primo risponde che ben dovrebbe perire quel nome nefando. Dalla sorgente sino alla foce, gli abitanti di questa valle, sia per maligno influsso del luogo, sia per intima abitudine al malfare, rifuggono da ogni pratica virtuosa. Anzi appaiono tutti come veri bruti. S'incomincia col Casentino, i cui abitatori sono brutti porci; poi si discende in quel d'Arezzo fra botoli ringhiosi; e sempre più cadendo e ingrossando, il fiume trova nel suo corso i lupi di Firenze e le volpi di Pisa. Pervaso di profonda amarezza, il primo spirito predice al secondo che un suo nipote diventerà cacciatore di quei lupi, ne venderà ancor viva la carne, ne farà scempio atroce, togliendo a molti la vita e a sè la fama. Per mille anni resteranno le tracce di tante atrocità in Firenze. Il secondo spirito si rabbuia e si rattrista profondamente all'annunzio. Quindi Dante chiede alle due ombre i loro nomi; e la prima si dà a conoscere per Guido del Duca, così riarso d'invidia durante la vita che gli sarebbe bastata la vista d'un uomo allegro per intristirsi nel livore. Ora egli deplora la sua colpa e apostrofa gli umani che protendono il loro desiderio verso quei beni, dai quali è necessario escludere la compagnia degli altri.
   Poi dà a conoscere l'altra ombra per Rinieri dei Calboli, e annuncia la decadenza di questa illustre casata. Del resto, non solo questa famiglia, ma tutta la Romagna si è ormai spogliata delle civili e cavalleresche virtù d'un tempo, per diventare sentina di vizio e di corruttela. 1 Romagnoli tralignano tutti, nè più si rallignano gli specchiati ca-