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La Divina Commedia
Purgatorio
Biblioteca del Popolo
Sonzogno Milano, 1940, pagine 59

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Wm IL PURGATORIO J
   bera volontà, che dopo molte lotte, se è bene educata, riesce a trionfare. L'uomo soggiace libero a maggior forza ed a miglior natura; e questa crea l'anima ragionevole, che non è più in balìa del Cielo. Onde la vera ragione della degenerazione morale è da ricercarsi negli uomini stessi. L'anima, semplice e ignara, esce di mano al Fattore lieto, e. in conformità della fonte da cui proviene, tende anch'essa alla letizia; e appunto per questo si lascia sedurre dai beni mondani, cercandovi il bene verace, e si perde, se non è corretta da un freno o da una guida. È perciò che fu necessaria una legge moderatrice e coercitiva, una guida illuminata. Purtroppo le leggi non mancano; ma non c'è chi le faccia applicare. Se il pastore supremo ha una delle due condizioni, cioè la sapienza delle Scritture, non ha l'altra, cioè la retta distinzione delle cose temporali dalle spirituali; e dietro all'errore del duce, errano tutte le genti. È. dunque il malgoverno del mondo, più che un pervertimento dell'umana natura, la causa della decadenza. Mentre Roma teneva distinte le due grandi autorità, spirituale e civile, ora la spada è unita a forza col pastorale; e l'uno non ha più rispetto nè timore dell'altra. In Lombardia, dove un tempo fiorivano cortesia e valore, non c'è ora che vizio e corruttela, fatta riserva per tre vecchi, vivente protesta d'un'età caduta : Corrado da Palazzo, il buon Gherardo e Guido di Castello. Ecco i funesti effetti dell'avidità di potere temporale della Chiesa!
   Dante fa plauso alle parole di Marco, rammentando che fra gli Ebrei la tribù sacerdotale era esente da retaggio; poi chiede ulterior conto di Gherardo; e lo spirito, alquanto perplesso di fronte a tale domanda, risponde di non conoscere quel vecchio per altro soprannome se non per quello tolto dalla figlia Gaia; poi, vedendo che sta per uscire dal fumo — cosa a lui vietata — torna frettolosamente sui suoi passi.